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Published: Agosto 11, 2022

Vigili del fuoco: ad alto rischio esposizione amianto

L'OMS ha riclassificato la lotta antincendio praticata dai vigili del fuoco, come occupazione ad alto rischio per il cancro.

I vigili del fuoco corrono seri rischi per la salute 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riclassificato la lotta antincendio e collocato i vigili del fuoco al più alto livello di rischio professionale, legato al cancro e alle malattie asbesto correlate.

La decisione è arrivata a seguito di approfondite ricerche. L’AIRC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) ha infatti confermato un livello allarmante di incidenza del mesotelioma maligno fra gli esponenti dei vigili del fuoco.

Secondo l’agenzia, gli "angeli del fuoco" hanno un rischio maggiore del 58% (rispetto alla popolazione generale), di sviluppare mesotelioma, una rara forma di cancro causata dall'esposizione alle fibre di amianto.

Per via del triste risultato, la categoria professionale è stata pertanto riclassificate come "cancerogena per l'uomo", guadagnandosi lo status di Gruppo 1 per il rischio di cancro. Prima di allora, era classificata nel gruppo 2B come "possibilmente cancerogena". Il recente rapporto è stato pubblicato da Lancet Oncology il 30 giugno.

La ricerca dell’ AIRC condotta sui vigili del fuoco

L’AIRC ha coinvolto 24 scienziati e medici specializzati di otto Paesi diversi. 

Gli esperti hanno studiato i casi clinici di alcuni vigili del fuoco del Nord America, Europa e Asia.

Quattro di essi provenivano dagli Stati Uniti, in rappresentanza del National Institute for Occupational Safety and Health e del National Cancer Institute.

Il gruppo di lavoro ha concluso che c'erano prove sufficienti per dimostrare che l’esposizione all’amianto ha provocato il mesotelioma e il cancro alla vescica, ai vigili del fuoco. 

«C'erano prove "limitate" riguardo invece ai tumori del colon, della prostata e dei testicoli, per il melanoma e il linfoma non-Hodgkin».

Secondo gli studiosi, nel caso delle prove “limitate” tuttavia, lo stile di vita o le caratteristiche fisiche, potrebbero determinare l’insorgenza di alcune neoplasie maligne.

Rischio basso di sviluppare il cancro ai polmoni

Con grande stupore, si è invece constatato che «l’incidenza e i tassi di mortalità del cancro ai polmoni, sono più bassi tra i vigili del fuoco rispetto alla popolazione generale. Ciò è emerso nella maggior parte degli studi e nella meta-analisi», hanno scritto gli autori.

Ovvio nesso tra esposizione alla fibra e mesotelioma 

Lo studio ha confermato il nesso tra esposizione al killer silente e insorgenza del mesotelioma. Una notizia che ormai non sorprende nessuno!

A rischiare maggiormente, sono in particolare i vigili che hanno domato e tuttora spengono gli incendi in vecchie strutture commerciali e residenziali.

L’amianto, veniva infatti impiegato in passato per le sue proprietà ignifughe, per rafforzare e resistere al calore in tutti i tipi di materiali da costruzione. 

Per i vigili del fuoco il pericolo rimane una costante 

Negli ultimi anni, i dispositivi di protezione individuale (DPI) sono stati perfezionati a tutela dei vigli del fuoco. Per essi tuttavia, l’esposizione alle fibre di amianto e ad altre sostanze chimiche tossiche, si verifica ancora sul posto di lavoro.

Quando gli edifici bruciano, i materiali contenenti amianto rilasciano intense concentrazioni di fibre minerali tossiche nell'aria, dove persistono per lunghi periodi di tempo.

In aggiunta, a causa del lungo periodo di latenza di questo raro cancro, molti dei lavoratori cui viene diagnosticato il mesotelioma oggi, potrebbero essere stati esposti decenni fa.

Ricordiamo che l’insorgenza delle malattie asbesto correlate può essere compresa tra 20 e 60 anni.

Le leggi sull’amianto andrebbero riviste in molti Paesi

La nuova classificazione mondiale dovrebbe intensificare la lotta contro le patologie asbesto correlate legate ai luoghi di lavoro.

Negli Stati Uniti ad esempio, le leggi variano a seconda dello Stato e non tutti includono ufficialmente i tumori come malattia professionale per i vigili del fuoco.

Esposizione primaria e secondaria al patogeno

Per la categoria descritta, l’esposizione può verificarsi sia durante lo scoppio di un incendio sia dopo. 

Sulla scena, la polvere di amianto si sprigiona nell’aria, finendo nella cenere e nei detriti che vengono smossi durante le normali procedure. 

Poi va a depositarsi nei capelli e nelle divise. Nell’ultimo caso, anche i familiari dei lavoratori possono sperimentare l'esposizione secondaria all’amianto, poiché le fibre sottilissime si annidano ovunque. 

Quali sono i materiali contenenti fibre di amianto?

I materiali più a rischio per la categoria sono: Piastrelle per soffitti o per pavimenti, guarnizioni, isolanti termici, composti articolari, materiali di copertura, adesivi e sigillanti, cartongesso, cablaggi elettrici, rivestimenti esterni, vernici, tegole, applicazioni fonoassorbenti.

A partire dagli anni trenta, i vigili del fuoco indossavano persino indumenti protettivi come tute, guanti, stivali e caschi che contenevano amianto. Altro fattore di altissimo rischio. 

Poiché l'amianto è ignifugo, si pensava che fosse perfetto per questo equipaggiamento protettivo. I vigili del fuoco e i loro datori di lavoro non sapevano che l'amianto era pericoloso, poiché i produttori di materiali a base di amianto nascondevano i rischi per la salute per decenni.

Anche le autopompe contenevano amianto. Esso era presente in: freni, frizioni, guarnizioni, tubi dell’acqua. Infine, le caserme dei pompieri, dove gli uomini trascorrono gran parte del loro tempo, rappresentano un ulteriore rischio di esposizione all'amianto. In alcune di esse l’amianto è tuttora presente.

L’importanza dello screening per i vigili del fuoco

Gli screening di routine sul cancro consentono ai medici di diagnosticare precocemente malattie come il cancro ai polmoni o il mesotelioma pleurico. In molti casi, sono disponibili più opzioni di trattamento per i pazienti con mesotelioma diagnosticati in stadio 1 e stadio 2 rispetto alle fasi successive. Se tuttavia i controlli di routine sono importantissimi, la prevenzione resta l’unica soluzione per evitare l’insorgenza delle malattie asbesto correlate. Essa implica ridurre a zero ogni contatto!

L’ONA offre tutela legale alle vittime di amianto 

Ogni giorno, i vigili del fuoco affrontano enormi rischi nel corso del loro lavoro; tuttavia, non dovrebbero rischiare l'esposizione all'amianto o la minaccia del mesotelioma. L’Osservatorio Nazionale Amianto e il suo presidente, avv. Ezio Bonanni, offrono supporto alle vittime di amianto e ai loro familiari. In questi settori, l'avvocato Bonanni (Presidente Ona), possiede un'esperienza di rilievo, sia nella consulenza legale che nel contenzioso arbitrale e giudiziario. Il legale è Impegnato anche con le Magistrature Superiori: Corte dei Conti, Sezione centrale, Corte Europea per i Diritti dell'Uomoe la Corte di Giustizia dell'Unione Europea.

Fonti

  • mesotheliomahope.com
  • mesothelioma.com
  • IBAS

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