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Pensione di vecchiaia: requisiti e domanda

La pensione di vecchiaia rappresenta uno dei pilastri fondamentali del sistema previdenziale italiano. In questa guida utile capiamo la differenza con la pensione di anzianità, i requisiti per accedervi, le norme di riferimento e come si calcola l'importo dell'assegno pensionistico. Vediamo ancche come fare domanda per la pensione di vecchiaia e come simulare il proprio trattamento pensionistico sul sito dell'INPS.

Cos'è la pensione di vecchiaia? Una definizione

Iniziamo con il dare una definizione univoca. Cos'è la pensione di vecchiaia? Si tratta di una prestazione economica su domanda a favore dei lavoratori in base a requisiti contributivi e anagrafici. In altre parole per ottenerla bisogna farne domanda al raggiungimento dei requisiti previsiti dalla legge. I requisiti riguardano età del lavoratore e numero di anni in cui ha versato i contributi a fini pensionistici.

Una volta raggiunti i requisiti, puoi smettere di lavorare e iniziare a ricevere la pensione. L'importo dipende da diversi fattori, tra cui i contributi versati, il tipo di calcolo applicato (retributivo, contributivo o misto) e altri elementi personali come il reddito percepito durante la vita lavorativa.

Pensione di vecchiaia e pensione di anzianità: qual è la differenza?

In Italia, spesso si fa confusione tra la pensione di vecchiaia e la pensione di anzianità (o anticipata). La differenza principale sta nei criteri di accesso. La pensione di vecchiaia è legata all’età del lavoratore e richiede un minimo di anni di contributi versati, mentre la pensione anticipata permette di lasciare il lavoro prima di raggiungere l’età pensionabile, purché si abbiano abbastanza contributi accumulati.

Per accedere alla pensione anticipata nel 2024, un uomo deve aver maturato 42 anni e 10 mesi di contributi, mentre una donna ne necessita 41 anni e 10 mesi. L'età anagrafica non è rilevante in questo caso.

Al contrario, per la pensione di vecchiaia, il requisito imprescindibile è raggiungere una determinata età pensionabile (67 anni per quasi tutti i lavoratori nel 2024) e avere almeno 20 anni di contributi.

In sintesi, la pensione di vecchiaia è per chi raggiunge l’età stabilita, mentre quella anticipata è per chi ha lavorato (e contribuito) abbastanza a lungo.

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Requisiti per la pensione di vecchiaia nel 2024: quali sono?

Per il 2024, i requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia rimangono invariati rispetto agli anni precedenti. In generale, è necessario:

  • aver compiuto 67 anni di età sia per le donne che per gli uomini.
  • Aver accumulato almeno 20 anni di contributi, accreditati in qualsiasi forma (lavoro dipendente, autonomo, riscatto di laurea, versamenti volontari o figurativi).

Tuttavia, esistono alcune eccezioni:

  1. In specifiche situazioni (regolate dalla cosiddetta "deroga Amato"), è possibile andare in pensione con soli 15 anni di contributi. Questa agevolazione si applica a:
    • lavoratori che al 31 dicembre 1992 avevano almeno 15 anni di contributi.
    • Persone che hanno optato per il versamento volontario dei contributi prima del 1992.
    • Lavoratori con almeno 25 anni di anzianità assicurativa e occupati per almeno 10 anni in maniera discontinua (meno di 52 settimane l’anno).
  2. Contributivi puri (chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996): devono garantire che la pensione calcolata sia almeno pari all’importo dell’assegno sociale, cioè 534,41 euro al mese nel 2024. In alternativa, possono andare in pensione a 71 anni con soli 5 anni di contributi effettivi, senza alcun vincolo sull’importo.
  3. Lavoratori gravosi: chi svolge attività faticose o usuranti può accedere alla pensione di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi, con almeno 30 anni di contributi. Le mansioni gravose includono settori come l’edilizia, i trasporti, l’assistenza sanitaria, e altri definiti dal D.Lgs. 67/2011.
  4. Invalidi civili: chi ha un'invalidità pari o superiore all’80% può accedere alla pensione di vecchiaia a partire da 56 anni (donne) e 61 anni (uomini).

Come si calcola la pensione di vecchiaia?

L'importo della pensione dipende da diversi fattori:

  • anzianità contributiva: quanti anni di contributi sono stati versati.
  • Metodo di calcolo: retributivo, contributivo o misto. Il sistema retributivo (per chi ha contributi prima del 1996) calcola la pensione sulla base degli ultimi stipendi percepiti. Il sistema contributivo, invece, si basa sull’ammontare totale dei contributi versati e rivalutati nel tempo.
  • Adeguamento all’inflazione: le pensioni vengono rivalutate ogni anno in base al costo della vita. Nel 2024, l’aumento delle pensioni è stato del 5,4% rispetto all’anno precedente, portando la pensione minima a 598,61 euro al mese.

Un lavoratore che ha versato contributi sufficienti e percepisce uno stipendio medio potrà quindi aspettarsi un assegno pensionistico proporzionato al proprio reddito, mentre chi ha versato meno contributi riceverà almeno la pensione minima.

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Leggi e normative di riferimento sulla pensione in Italia

La normativa pensionistica italiana è regolata da diverse leggi e decreti. Le principali includono:

  • Legge Amato (1992): ha introdotto la possibilità di andare in pensione con 15 anni di contributi in alcune situazioni.
  • Riforma Dini (1995): ha istituito il sistema contributivo per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996.
  • Riforma Fornero (2011): ha innalzato l’età pensionabile e introdotto l’adeguamento alla speranza di vita.
  • Legge di Bilancio 2024: ha confermato i requisiti e gli importi minimi aggiornati, oltre a prevedere agevolazioni per specifiche categorie di lavoratori.

La pensione di vecchiaia è uno degli strumenti principali del sistema previdenziale italiano, pensato per garantire un reddito ai lavoratori che, raggiunti certi requisiti di età e contributi, lasciano definitivamente il mondo del lavoro. Capire come funziona può sembrare complicato, ma vediamo insieme i punti fondamentali per chiarirlo.

Quando si può iniziare a percepire la pensione? Decorrenza

La decorrenza, cioè la data da cui inizi a ricevere la pensione, varia in base alla tua categoria lavorativa e al tipo di contratto. Ecco i casi principali:

  1. Dipendenti pubblici iscritti a casse specifiche (es. CTPS o CPDEL):
    per i lavoratori statali, la pensione decorre dal giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro.
  2. Chi cumula contributi da più gestioni (es. dipendenti e autonomi insieme):
    la pensione parte dal primo giorno del mese successivo a quando raggiungi tutti i requisiti.
  3. Personale scolastico e artistico (AFAM):
    in questi settori, ci sono date specifiche:
    • 1° settembre per i lavoratori della scuola.
    • 1° novembre per il personale AFAM.
  4. Lavoratori dipendenti privati e autonomi (artigiani, commercianti, etc.):
    la pensione decorre dal primo giorno del mese successivo al raggiungimento dei requisiti, oppure, se fai domanda più tardi, dal mese successivo alla presentazione della richiesta.

Cosa devi fare per ottenere la pensione? La domanda

Per richiedere la pensione di vecchiaia, devi presentare una domanda all’INPS. Non è un processo automatico: è necessario inviare i documenti richiesti e seguire alcune procedure. Ecco come fare:

  1. Online sul sito INPS:
    Accedi con SPID, CIE (Carta di Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi) e utilizza il servizio “Domanda di pensione”. È il metodo più diretto.
  2. Telefonando al Contact Center INPS:
    • Numero 803 164 (gratuito da rete fissa).
    • Numero 06 164 164 (da cellulare, a pagamento).
  3. Rivolgendoti a un patronato:
    I patronati offrono assistenza gratuita per compilare e inviare la domanda. Sono una risorsa utile soprattutto se hai dubbi o difficoltà tecniche.

Una volta presentata la domanda, l’INPS ha solitamente 30 giorni di tempo per rispondere, come stabilito dalla legge n. 241/1990. È importante presentare la domanda con un po’ di anticipo rispetto alla data in cui desideri iniziare a ricevere la pensione, per evitare ritardi.

Un esempio pratico sulla decorrenza

Immagina di avere 68 anni e di aver lavorato come impiegato pubblico per 35 anni. Hai quindi superato sia il requisito anagrafico che quello contributivo. Una volta che il tuo datore di lavoro comunica la cessazione del rapporto lavorativo all’INPS, potrai presentare domanda e iniziare a ricevere la pensione dal giorno successivo.

Se invece sei un artigiano con 67 anni e 22 anni di contributi, la tua pensione inizierà dal mese successivo alla presentazione della domanda, a meno che tu non abbia chiesto diversamente.

Simulatore scenari pensionistici dell'INPS

Sul sito INPS sono a disposizione strumenti come il simulatore “PensAMi”, che ti permette di stimare quando e quanto riceverai di pensione. Il simulatore non accede alla banca dati dell'INPS ma è l'utente a dovere inserire la data dei primi contributi versati e l'importo. Il simulatore utilizza le modalità di calcolo in vigore al momento della simulazione. Queste potrebbero cambiare nel corso del tempo e non essere più valide alla raggiunta età pensionabile.

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