È previsto per il prossimo 26 marzo presso il Palazzo Balbi, un nuovo incontro tra l’Osservatorio Nazionale Amianto e i vertici della Regione Veneto. Oggetto dell’incontro sono alcune richieste avanzate dall’ONA come l’abolizione della Legge Fornero e il pensionamento immediato per i lavoratori esposti ad amianto.
Un primo incontro è avvenuto lo scorso 17 febbraio, presso il porto di Marghera, in occasione dell'apertura dello Sportello amianto Veneto, all'assemblea lo scorso febbraio è intervenuto anche l'Avv. Ezio Bonanni, Presidente Nazionale Ona. Stavolta si cercherà di raggiungere gli obiettivi prefissati, tra i quali: tutelare i lavoratori esposti ad amianto che pur avendo il diritto di accedere al prepensionamento saranno costretti a lavorare fino all’età di 67 anni circa, a causa dell'Inps e della seria difficoltà che sembri avere nell'affrontare la questione.
Giungeranno presso l’assessorato alla salute della Regione Veneto, alla presenza dell’Assessore On.le Luca Coletto, nel corso del quale verranno esaminate le richieste dell’Osservatorio Nazionale Amianto, che coinvolgono la Regione, perché si faccia portatrice delle esigenze dei lavoratori veneti, anche di fronte al Governo nazionali, e rappresenti l’intera comunità veneta martoriata dalle morti di amianto.
Veneto: prevenzione nel rischio amianto
«Prevenzione rischi amianto, prepensionamento e rivalutazione delle prestazioni pensionistiche, per i lavoratori del porto di Venezia, e di tutti gli stabilimenti del Veneto, in cui è stato utilizzato amianto e abolizione della L. Fornero per quanto riguarda le vittime dell’amianto.
Abbiamo riposto enorme fiducia nel Presidente della Regione Veneto, On.le Zaia, e nell’Assessore alla sanità, On.le Luca Coletto, che è intervenuto nell’assemblea ONA di Venezia lo scorso 17.02.2018, e anche nell’On.le Alex Bazzaro e nell’On.le Sergio Vallotto, anche loro presenti all’assemblea ONA. Confidiamo che le problematiche dei lavoratori veneti, esposti ad amianto, possano trovare adeguata rappresentazione nei tavoli della politica romana, che fino ad ora hanno penalizzato i lavoratori della Regione Veneto»