Continua la ricerca sulle mutazioni genetiche BAP1 in relazione al mesotelioma. La combinazione di due farmaci rende ottimisti gli studiosi olandesi.
Il Netherland Cancer Institute di Amsterdam sta esplorando nuovi tipi di trattamento del mesotelioma per i pazienti con mutazioni genetiche BAP1. In particolare l’attenzione è rivolta alla combinazione di alcuni farmaci in grado di aggirare l’ostacolo.
Mutazione del gene BAP1: cosa comporta?
Circa la metà dei pazienti affetti da mesotelioma, una forma rara di cancro causata dall’esposizione all’amianto, presenta un’alterazione nella linea germinale del gene oncosoppressore BAP1.
Questa circostanza fa sì che i soggetti non rispondano adeguatamente alle terapie.
Modelli e cellule animali al vaglio della ricerca
Le nuove ricerche si sono pertanto concentrate sulla combinazione di acido zoledronico e tazemetostat in singole cellule e modelli animali. Effettivamente, i topi carenti di BPA1 hanno reagito bene ai farmaci antitumorali, che hanno inibito notevolmente il volume della neoplasia nel tempo.
Il trattamento combinato ha comportato un prolungamento di quattro settimane della sopravvivenza mediana, per un totale di 95 giorni. Di contro, la sopravvivenza del controllo era di 70 giorni.
"Se questi farmaci si rivelano funzionare bene anche negli studi clinici, possiamo offrire ai pazienti una nuova e si spera una migliore opzione di trattamento”. A spiegarlo l’oncologo Jitendra Badhai, uno degli autori dello studio.
Risultati sul trattamento con i singoli agenti
I ricercatori avevano dapprima sperimentato il trattamento con i singoli agenti, presi separatamente. I risultati però non erano stati promettenti.
- Tazemetostat ad una concentrazione di 250 mg/kg due volte al giorno aveva determinato una sopravvivenza mediana di 72 giorni.
- Il farmaco ZA a 0,2 mg/kg una volta al giorno aveva portato a una sopravvivenza mediana di 74 giorni.
Ciò li aveva indotti a sperimentale l’utilizzo combinato dei due inibitori.
Utile precisare che i farmaci in questione sono stati approvati dalla Food and Drug Administration (FDA).
In particolare, tazemetostat ha avuto l'approvazione per il trattamento di alcuni tumori solidi e del linfoma non-Hodgkin, in pazienti con cancro recidivo, in presenza altresì di una mutazione del gene BAP1.
Mutazioni genetiche su altri modelli animali
Dopo i test sui ratti, i ricercatori hanno eseguito il medesimo esperimento su un diverso modello animale, più simile a quello umano in presenza di cancro aggressivo.
Mutazioni genetiche: una speranza dalla scienza
Oggi gli scienziati olandesi si dicono ottimisti circa la sperimentazione condotta sugli animali. Essa potrebbe infatti aumentare le aspettative di sopravvivenza anche negli esseri umani.
Ovviamente, bisognerà attendere ulteriori test clinici, ma ogni piccolo passo nella direzione giusta, può essere importante.
In aggiunta, anche gli effetti collaterali sembrano essere modesti. Meno del 5% dei pazienti ha manifestato sintomi gravi dopo la terapia.
L'azione dell'Osservatorio Nazionale Amianto
L’esposizione all'amianto è la causa principale del mesotelioma. Le opzioni di trattamento standard, come la chemioterapia e l'immunoterapia, non sono in grado di allungare la vita ai malati di questa rara neoplasia. Mirare alle mutazioni genetiche con una particolare combinazione di farmaci potrebbe rivelarsi più efficace?
ONA-Osservatorio Nazionale Amianto confida nel progresso della ricerca. Tuttavia occorre prendere sempre più distanze dal patogeno che causa questi gravi danni alla salute. Bisogna dire di no all’amianto, in ogni sua forma.
Ricordando che non esiste una soglia minima di rischio, bisogna puntare sulla bonifica sicura dei siti ancora contaminati e sulla definitiva messa al bando, a livello mondiale, della fibra killer.
Fonti