L’esposizione alle fibre d’amianto provoca cardiopatia, fibrosi polmonare, placche pleuriche e ispessimenti pleurici, anche a distanza di molti anni. Purtroppo se non si agisce tempestivamente, soprattutto attraverso la prevenzione, si possono sviluppare malattie ben più gravi, quali il mesotelioma, il cancro polmonare e altri tumori. Spesso le patologie fibrotiche sono accompagnate da complicazioni cardiache e cardiocircolatorie.
Le prime ricerche, i primi risultati e le principali novità
Dopo le prime ricerche che evidenziarono gli effetti nefasti dell’esposizione ad amianto sul sistema cardiocircolatorio, confermando la correlazione tra amianto e danni cardiaci, anche come complicazione dell’asbestosi, nel 1956 venne nuovamente considerato il problema delle pneumoconiosi nei lavoratori portuali, e venne ulteriormente approfondito lo studio delle patologie cardiovascolari associate all’asbestosi e venne presentata un’altra classificazione dell’asbestosi, che tiene conto anche delle complicazioni neoplastiche e di quelle cardiovascolari e delle necessità di eseguire l’elettrocardiogramma.
In merito all’asbestosi, sono state, fin dagli anni ’60, appurate le compromissioni cardiovascolari, respiratorie ed evidenti danni cardiaci, che risultano direttamente proporzionale alla gravità della fibrosi per riduzione della superficie respirante. Recentemente, la moderna letteratura scientifica ha dimostrato che in soggetti che hanno malattie coronariche sono presenti placche pleuriche (Korhola, 2001) e, in un modello sperimentale, è stata evidenziata l'insorgenza di lesioni della parete arteriosa mediati da effetto infiammatorio, stress ossidativo, effetti pro-trombotici (Shannahan 2012).
Nella popolazione esposta ad asbesto c'è evidenza di aumentata incidenza di ictus (Harding 2009), altri danni cardiaci e la Letter to the Editor di Sjogren del 2009 evidenzia possibili legami fisiopatologici tra amianto e malattie cardiovascolari.
Il legame tra le patologie cardiocircolatorie e le patologie asbesto correlate era emerso già nella letteratura scientifica degli anni ’30 ed è stato reso pubblico dall’Avv. Ezio Bonanni attraverso la pubblicazione “La storia dell’amianto nel mondo del lavoro” (p.85).
Gli studi ONA sulle patologie amianto
L’ONA ha condotto una serie di studi sugli effetti dell'amianto sul sistema cardiaco, cardiocircolatorio e cardiovascolare, illustrandone gli effetti negativi e l'insorgenza di problemi cardiaci. Oggi, attraverso il Dipartimento Danni Cardiaci e respiratori da amianto, continua ad affrontare anche tutti gli aspetti medico-legali, indennitari e risarcitori legati alle complicazioni ed invita vivamente i lavoratori esposti ad amianto a sottoporsi a controlli sanitari, per verificare la sussistenza di eventuali danni cardiaci, di cui si può chiedere il riconoscimento INAIL.
Assistenza medica e legale per le vittime
I danni cardiologici e/o le complicazioni cardiologiche da esposizione all’asbesto vengono indennizzate dall'INAIL e costituiscono un danno risarcibile. Per ottenere il riconoscimento della malattia professionale, relativi accredito delle maggiorazioni contributive, il prepensionamento e il risarcimento danni, ONA mette a disposizione i suoi medici volontari, coordinati dal Dott. Claudio Marabotti. Il dipartimento ONA Cardiopatia Amianto è stato coordinato dal Gen. Prof. Aristide Lombardi, già Ufficiale Superiore dello Stato Maggiore e cardiologo del Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
La tutela legale è affidata ad un pool ormai ben consolidato, che fa capo al presidente dell'associazione, avvocato Ezio Bonanni.
Cardiopatia amianto: la tutela legale
Con l’art. 4 della Legge n. 780 del 27/12/1975*, è stato modificato l’art. 145 del dpr 1124/65**, per cui nell’indennizzo INAIL si deve tener conto della valutazione globale del danno e devono essere ricompresi anche gli effetti dell’esposizione ad amianto sull'apparato respiratorio e cardiocircolatorio. Infatti, tale norma fa riferimento ad altre patologie “associate” a quelle classiche asbesto-correlate, in particolare a quelle dell’apparato respiratorio e cardio-circolatorio, con conseguenti problemi cardiaci, non più quindi con una limitazione ai soli casi di TBC polmonare in fase attiva.
La L. 780/75 all’art. 4 riprende il concetto di “associazione” come complemento di unione, ben espresso con questo termine, che significa non solo coesistenza, ma bensì interazione anatomo-funzionale o eziopatogenetica. Con il riconoscimento dell'asbestosi e/o di altra patologia asbesto correlata, il lavoratore ha diritto a ottenere l'indennizzo anche del danno da cardiopatia e/o per le malattie cardiovascolari causate dall'esposizione amianto.
Danni cardiaci: approfondimenti normativi
*Proposta di Legge n. 793/C del 20/09/72, Estensione dei benefici previsti dalla L.27/07/62 n. 1115 ai superstiti dei lavoratori colpiti da silicosi, associata o no ad altre forme morbose, contratta nelle miniere di carbone in Belgio, - Proposta di Legge n. 245/C del 12/06/72, Modifica alle norme sulla prevenzione e l’assicurazione obbligatoria contro la silicosi e l’asbestosi - Disegno di Legge n. 886/S del 21/02/73, Miglioramento al trattamento economico degli infortunati del lavoro già liquidati in capitale o rendita vitalizia - Commissione 13/C, seduta 19/11/75 - 530° seduta pubblica/S del 17/12/75 - Legge n. 780 del 27/12/75, Norme concernenti la silicosi e l’asbestosi, nonché la rivalutazione degli assegni continuativi mensili agli invalidi liquidati in capitale, G.U. 22/01/76 n. 19.
Cardiopatia amianto: prestazioni assicurative
**Le prestazioni assicurative sono dovute: a) in tutti i casi di silicosi o di asbestosi con le loro conseguenze dirette - da cui sia derivata la morte ovvero una inabilità permanente al lavoro superiore al 20 per cento;b) in tutti i casi di silicosi o di asbestosi associate ad altre forme morbose dell'apparato respiratorio e cardiocircolatorio. In tali casi si procederà alla valutazione globale del danno.
Le prestazioni di cui alla lett. b) del comma precedente si intendono dovute anche nei casi di morte derivata da silicosi o da asbestosi, associate ad altre forme morbose dell'apparato respiratorio e cardiocircolatorio) Danni cardiaci: rendita INAIL I lavoratori vittime cardiopatia e malattie cardiovascolari amianto e asbestosi con complicazioni cardiache hanno diritto alla rendita INAIL, ed in ogni caso al calcolo della rendita INAIL / grado invalidante tenendo conto anche delle complicazioni cardiovasacolari e cardiocircolatorie. Nello specifico:
- Indennizzo danno biologico: invalidità dal 6% al 15%;
- Rendita inail placche pleuriche: invalidità a partire dal 15%;
- Fondo Vittime Amianto: deve essere erogato se il grado di invalidità è quantomeno pari al 16%.
In caso di morte del coniuge a causa di danni cardiaci legati all’ esposizione amianto, si ha diritto alla rendita di reversibilità.