Uno studio sul mesotelioma si sta focalizzando sulla chemioterapia tramite perfusione toracica isolata con emofiltrazione (ITP-F). Potrebbe accendere qualche nuova speranza?
Chemioterapia: news per il trattamento del mesotelioma
Una ricerca tedesca sta studiando gli effetti della chemioterapia tramite perfusione toracica isolata con emofiltrazione (ITP-F), per combattere il mesotelioma.
Questa rara forma di cancro, causata dall’esposizione all’amianto, ad oggi è uno dei rebus della scienza e della medicina. Non esiste infatti un trattamento in grado di guarire dalla terribile neoplasia.
Si è provato con una combinazione di chirurgia, chemioterapia e radiazioni per rallentarne il progresso, ma i risultati tardano ancora ad arrivare.
Una speranza viene dalla Germania, grazie alle ricerche di Karl Reinhard Aigner e i colleghi del Dipartimento di Oncologia Chirurgica, Medias Klinikum, a Burghausen, Germania. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista OncoTargets and Therapy.
Chemioterapia tramite perfusione toracica isolata
Il protocollo di chemioterapia tramite perfusione toracica isolata, sembrerebbe garantire una sopravvivenza più lunga rispetto alle terapie standard.
Di cosa si tratta? In realtà, l’idea di utilizzare farmaci chemioterapici direttamente a contatto con gli organi interessati dal cancro, non è nuova. In passato si impiegava nell’addome in combinazione con la chirurgia, per contrastare i tumori localizzati nel peritoneo.
La Germania, leader europea in questo campo, ha sviluppato dei protocolli sperimentali che prevedono l’uso di farmaci chemioterapici ad alta temperatura (tra i 41° e i 42,5°) a diretto contatto con i polmoni e con la pleura.
Dettagli della tecnica di trattamento
Come accennato, la tecnica consiste nella perfusione della chemioterapia (di solito sali di platino) nella cavità pleurica con una soluzione salina ad alta temperatura. Essa viene mantenuta, con il circuito isolato, per 15 minuti, seguiti da circa 45 minuti di chemiofiltrazione.
Nello specifico, il torace dei pazienti viene isolato tramite cateteri a palloncino e la chemioterapia si somministra direttamente nell’aorta.
Vantaggi della perfusione toracica isolata
Rispetto alla chemioterapia standard, presenta meno affetti avversi. Questo perché si evita di far circolare tutto il farmaco nel sangue ma direttamente nella zona interessata.
Insomma, le premesse di questo studio di fase II, sembrerebbero offrire un valido trattamento alternativo per il mesotelioma pleurico maligno.
Il fallimento della chirurgia radicale
In riferimento agli studi standard, gli autori della nuova ricerca hanno parlato di un “fallimento della chirurgia radicale" in termine di aspettative di vita.
Per gli scienziati, ciò si deve alla “chemioresistenza” dei tumori maligni al mesotelioma, cioè alla resistenza delle cellule tumorali ad agenti chemioterapici. A causarla, l’adattamento allo stress ossidativo (squilibrio dell’omeostasi cellulare), indotto dai chemioterapici antineoplastici. Tradotto in parole semplici: le cellule tumorali potenziano le loro difese antiossidanti e il chemioterapico diventa meno efficace.
Uno spunto per la nuova ricerca scientifica
Questo "fallimento" ha spinto i tedeschi a cercare un trattamento "meno invasivo ma efficace, in grado soprattutto di prolungare la vita" .
Per tali motivi hanno deciso di tentare la strada della chemioterapia intra-arteriosa isolata ad alta temperatura. Essa potrebbe infatti superare la chemioresistenza dei tumori e indurre una risposta sostanziale alla somministrazione della chemioterapia tradizionale.
Soggetti dello studio sulla perfusione toracica isolata
Lo studio è stato effettuato su ventotto malati di mesotelioma.
Cinque di essi avevano subito un intervento chirurgico, dieci avevano subito la chemioterapia sistemica e cinque avevano subito radiazioni.
Risultati dello studio scientifico
I pazienti con mesotelioma hanno manifestato tossicità tollerabile alla tecnica di chemiofiltrazione.
“I ricercatori hanno riportato una sopravvivenza a due anni del 49%, una sopravvivenza a due anni e a tre anni del 31% e una sopravvivenza a cinque anni del 18%. La sopravvivenza globale mediana è stata di 12 mesi e la sopravvivenza libera da progressione è stata di nove mesi”.
Il commento di ONA-Osservatorio Nazionale Amianto
L’Osservatorio Nazionale Amianto confida nel progresso della ricerca. L'ITP-F per i pazienti con mesotelioma pleurico, avanzato, resistente alle terapie standard, sembrerebbe una modalità di trattamento efficace e ben tollerata.
Anche in termini di sopravvivenza, potrebbe offrire qualche speranza, in attesa di una terapia che possa finalmente sconfiggere questa forma rara di cancro.
Ovviamente tutto ciò non basta a salvare le vite umane. Se non si elimina definitivamente il patogeno amianto, ci toccherà parlare ancora a lungo di mesotelioma. E sarà un danno per il SSN, oltre che per i malati e i familiari, ma anche una sconfitta sociale senza precedenti.