Il linfoma è una tipologia di tumore che colpisce il sistema linfatico. Il tumore del sistema linfatico colpisce l’insieme delle strutture che formano il sistema immunitario del nostro organismo.
Il sistema linfatico è composto dai linfonodi o ghiandole linfatiche, da cui si origina tumore ghiandole linfatiche. Questi vasi trasportano e filtrano il fluido linfatico, intrappolando eventuali batteri o virus che li attraversano. Le cellule immunitarie (prevalentemente linfociti) si manifestano ingrossate quando nel corpo umano è in corso un’infezione.
Il linfoma è un tumore linfatico causato dalla crescita eccessiva del linfocita, particolare cellula del sistema immunitario.
Nel sistema linfatico tumore può svilupparsi sia nei linfonodi sia negli altri organi linfatici (es. milza). Esistono due categorie di linfomi e patologie sistema linfatico: i linfomi Hodgkin e non Hodgkin.
Il linfoma di Hodgkin, così chiamato dal nome del medico che per primo lo ha descritto (Thomas Hodgkin), si può sviluppare in diversi organi, in quanto il tessuto linfatico è presente in tutto l'organismo.
Ha origine dalla trasformazione dei linfociti di tipo B e viene distinto in :
Il linfoma di Hodgkin classico, a sua volta, si distingue in quattro tipologie differenti : a sclerosi nodulare, a cellularità mista, ricco in linfociti o a deplezione linfocitaria.
Si differenzia dal linfoma di non Hodgkin per il fatto che è privo della cellula di Reed-Sternberg: una cellula molto grande, elemento distintivo dei linfomi di secondo tipo, caratterizzata da due nuclei distinti.
Il linfoma non Hodgkin non ha origine dalle cellule linfociti B o T. Si può sviluppare nei linfonodi ma anche in organi extra linfatici come stomaco, intestino, cute e sistema nervoso centrale.
Rappresenta circa l'80% di tutti i linfomi e costituiscono il 5% di tutte le neoplasie maligne. In base all'aggressività, il linfoma non-Hodgkin può essere classificato come:
Per poter elaborare una corretta prognosi e operare una scelta quanto più adeguata di trattamento, occorre tenere in considerazione lo stadio della malattia. I linfomi vengono quindi classificati anche in base allo stadio, ovvero l'estensione. Il sistema di stadiazione comprende quattro stadi.
Diagnosticare un linfoma sistema linfatico non risulta molto semplice, in quanto, spesso, l'unico sintomo visibile è l'ingrossamento di uno o più linfonodi superficiali. L'ingrossamento, però, non è sempre indice di un linfoma, quanto più probabilmente di un'infezione o di un'infiammazione.
La differenza tra linfoma e infezione o infiammazione è che, nel primo caso, l'ingrossamento del lifonodo è persistente e non produce dolore, nel secondo caso, invece, è temporaneo e dolente. A volte, la crescita del linfoma può arrivare a comprimere gli organi vicini e causare sintomi specifici, legati all'organo in questione.
Quando il linfoma è localizzato in linfonodi più profondi, può essere un linfoma asintomatico o manifestarsi con sintomi "sistemici", dovuti al rilascio di sostanze infiammatorie da parte delle cellule tumorali. Questi sintomi più generici comprendono febbre persistente, sudorazioni notturne, perdita di peso e prurito.
L'esame principale in grado di fornire una diagnosi quanto più precisa possibile, è la biopsia. Questo esame consiste nel prelievo di tessuto dai linfonodi, che verrà poi sottoposto, a sua volta, a diversi altri tipi di esami.
Il più importante è l'esame istologico, che permette di analizzare la struttura del linfonodo o delle cellule che lo compongono e di confermare la presenza di un linfoma Hodgkin e non Hodgkin. Una volta ottenuta la diagnosi istologica, occorre valutare l'estensione della malattia. A questo punto si procede con esami di diagnostica per immagini come TC, risonanza magnetica, ecografia e PET.
Le cause dei linfomi sono nella maggior parte dei casi sconosciute. Tuttavia alcuni fattori, resi noti attraverso gli studi, possono aumentare il rischio di sviluppare alcuni tipi di linfoma.
Tra questi ci sono le infezioni da parte di virus (EBV, HIV, HTLV-1, HCV) o batteri (Helicobacter Pylori, Chlamydia Psittaci), che possono indebolire il sistema immunitario.
Il linfoma come si cura? Il principale tipo di trattamento del linfoma di Hodgkin consiste nella combinazione di radioterapia e chemioterapia a seguito di un eventuale intervento chirurgico per asportare i linfonodi coinvolti.
Nei pazienti allo stadio iniziale si utilizza una polichemioterapia (chiamata ABVD), composta da quattro diversi farmaci chemioterapici (Doxorubicina, Bleomicina, Vinblastina, Dacarbazina), seguita da radioterapia dell'area colpita. Questa tecnica viene utilizzata anche negli stadi più avanzati della malattia, ovviamente con un numero di cicli maggiore.
Dopo aver compiuto due cicli di chemioterapia, si effettua una PET intermedia, che fornisce indicazioni sulla sensibilità della malattia ai farmaci. L'assenza di cellule tumorali (PET negativa) è indice di un'elevata sensibilità al trattamento e di una buona prognosi.
Nel caso in cui la malattia sia resistente, si procede con un nuovo ciclo di chemioterapia, con una diversa combinazione di farmaci. Questi riducono gli effetti negativi della terapia, garantendo una buona raccolta di cellule staminali, necessarie al trapianto (autotrapianto di cellule staminali).
Se neppure l'autotrapianto di cellule staminali è efficace, può essere opportuno procedere a un trapianto di cellule staminali da donatore.
Il trattamento dei linfomi non-Hodgkin si avvale non solo della chemioterapia e radioterapia, ma anche di terapie con anticorpi monocolonali. Queste molecole biologiche sono in grado di individuare cellule tumorali specifiche, di attaccarsi a queste e quindi distruggerle.
Questo trattamento può essere somministrato da solo o in combinazione con una molecola radioattiva, che irradia direttamente le cellule tumorali e il cancro al sistema linfatico.
Il linfoma non Hodgkin è inquadrato nelle tabelle delle malattie professionali - C82 - C85, tutte inserite nel gruppo 6. Le modalità di denuncia all'INAIL, sono quelle di cui al D.M. 10.06.2014, con riferimento ai diversi agenti causali per tumori sistema linfatico:
La seguente tabella è valida per i linfomi di non Hodgkin, nello specifico:
Agenti Causali (DD.MM. 09/04/2008 e 10/06/2014) | Riferimenti e lavorazioni D.M. 09/04/2008) | Periodo Max. Ind. | Lista | Codice |
Industria della gomma | n.p | Illimitato | LISTA I | I.6.30. |
HCV | n.p | Illimitato | LISTA I | I.6.19. |
Virus HIV (tipo 1) | n.p | Illimitato | LISTA I | I.6.20. |
Benzene | n.p | Illimitato | LISTA II | II.6.32. |
Policlorobifenili (PCB) e Polibromobifenili (PBB) | n.p | Illimitato | LISTA II | II.6.04. |
Ossido di Etilene | n.p | Illimitato | LISTA II | II.6.38. |
Diossine e Pentaclorodibenzofurano | Ind. n.36 d) Esposizione ad alogenati e/o nitrici degli idrocarburi aromatici | Illimitato | LISTA I | I.6.14. |
Tricloroetilene (TRIELINA) | Ind. n. 35 d): Esposizione dei derivati allogenati e/o nitrici idrocarburi alifatici saturi e non saturi, ciclici e non ciclici; Agric. n.4 c): Azione dei derivati alogenati degli idrocarburi alifatici idrocarburi alifatici. | Illimitato | LISTA II | II.6.15. |
Le malattie all'interno della LISTA I sono quelle di cui l'origine lavorativa della patologia è di elevata probabilità. La LISTA I è divisa in 6 gruppi. Nel gruppo 6 sono presenti i tumori professionali provocati da particolari lavorazioni come:
La LISTA II ospita le malattie la cui origine lavorativa è di limitata probabilità.
Il gruppo 6, indicato nella tabella, riporta i tumori professionali provocati da amianto (tumore della faringe, tumore dello stomaco, tumore del colon retto), formaldeide (tumore delle cavità nasali, tumore dei seni paranasali), benzene (leucemia linfoide, linfoma non hodgkin, mieloma multiplo).
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