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Asbestosi: fibrosi polmonare per amianto

L'asbestosi è una fibrosi interstiziale polmonare causata dalle fibre di asbesto, cioè di amianto. L'amianto è l'unico fattore scatenante della malattia. L'asbestosi può essere curata per rallentarne il decorso clinico.

Il riconoscimento dell'asbestosi come malattia professionale dà diritto all'indennizzo del danno biologico e a ottenere dall'INPS le maggiorazioni contributive per esposizione ad amianto, con il coefficiente 1,5, utile per maturare prima il diritto a pensione e poi per rivalutare la pensione. Il datore di lavoro ha inoltre l'obbligo di risarcire tutti i danni.

L'Avv. Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto, ha dedicato tutto il suo impegno nell'assistenza legale delle vittime asbestosi e altre malattie provocate dall'amianto.

asbestosi

Asbestosi da amianto: la prevenzione

L'amianto o asbesto è l'unico fattore eziologico dell'asbestosi. L'asbestosi si previene evitando le esposizioni a polveri e fibre di amianto con la bonifica e con le misure di prevenzione tecnica e protezione individuale.

Purtroppo ancora oggi molti lavoratori e cittadini sono esposti alle fibre di asbesto. Ci sono un milione di micro siti e circa 50.000 siti industriali con presenza di materiali ancora in asbesto.

Sono almeno 600 ogni anno i casi di asbestosi diagnosticati in Italia per il fatto che purtroppo l'amianto è ancora presente in 40 milioni di tonnellate nel nostro Paese, perfino nelle scuole e negli ospedali.

In questi ultimi anni le diagnosi di asbestosi sono diminuite e nella maggior parte dei casi siamo in presenza di fibrosi di lieve entità, con placche pleuriche e ispessimenti pleurici. Tuttavia queste espongono a rischio di mesotelioma della pleura e di tumore del polmone.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che ogni anno l'asbestosi, con mesotelioma e cancro polmonare, provocano circa oltre 200.000 decessi nel mondo ('Asbestos' - 27 settembre 2024).

Migliori metodi per la prevenzione di asbestosi

La prevenzione è l'unico strumento di tutela dal rischio di asbestosi e delle altre malattie provocate dall'amianto. Le misure preventive comprendono:

  • eliminazione dell'esposizione asbesto;
  • bonifica amianto in luoghi di vita e di lavoro;
  • smettere di fumare;
  • vaccinazione antipneumococcica e antiinfluenzale.

Smettere di fumare è particolarmente importante alla luce del maggiore rischio di carcinoma polmonare nei pazienti che fumano tabacco e sono stati esposti ad amianto.

Inoltre è fondamentale segnalare la presenza di siti contaminati per agevolare la bonifica attraverso l'App Amianto. Infatti è ancora diffusa la presenza di asbesto sul territorio nazionale, come testimonia "Il libro bianco delle morti di amianto in Italia - Ed.2022".

Patogenesi dell'asbestosi e fibre di amianto

Le fibre di asbesto (in particolare le fibre con diametro inferiore a 0,5 μm), se respirate o ingerite, penetrano e si depositano negli alveoli polmonari attivando il sistema immunitario locale e provocando la reazione infiammatoria da corpo estraneo. I macrofagi fagocitano le fibre e stimolano i fibroblasti a produrre tessuto connettivo: si sviluppa così la fibrosi interstiziale. Le fibre raggiungono la pleura ed esercitano la loro azione fibrogena, causando asbestosi e mesotelioma.

Il serpentino, a causa della sua forma ricurva, penetra con più difficoltà e può essere in parte smaltito dalla “clearance muco-ciliare”. In caso di fibre lunghe, i macrofagi sono colpiti da morte cellulare e rilasciano nuovamente la fibra, fattori chemiotattici per i neutrofili, sostanze ossidanti e ad enzimi litici. Si crea un circolo vizioso con richiamo di nuovi macrofagi e perpetuazione del processo infiammatorio, che può essere la causa del mesotelioma della pleura e del tumore del polmone.

I radicali liberi sprigionati hanno effetto citotossico diretto sulle cellule che rivestono gli alveoli, i pneumociti di I tipo e un effetto di stimolazione della proliferazione e dell’attivazione dei fibroblasti dell’interstizio. Tutto ciò provoca deposizione di collagene nell’interstizio con ispessimento della parete bronchiale ed alveolare e, in sintesi, di fibrosi interstiziale diffusa.

L'asbestosi è causata da elevate esposizioni ad asbesto e quindi è sempre di origine professionale, cioè legata allo svolgimento di attività lavorativa in luoghi contaminati, privi di aspiratori localizzati delle polveri e in assenza di protezione individuale (maschere con il grado di protezione P3).

L'asbestosi provoca, ogni anno, in Italia, non meno di 600 decessi, senza contare complicazioni cardiache, malattie cardiovascolari, malattie cardiocircolatorie e relative complicanze.

Evoluzione della malattia e danni recati alla salute

L'asbestosi allo stato iniziale è una fibrosi delle zone circostanti i bronchioli respiratori e i dotti alveolari, che poi si estende agli alveoli. Le fibre modificano le caratteristiche fisiche del tessuto per cui il parenchima é “stirato”, con formazione di tralci fibrotici che circondano ampie zone aeree, cisti aeree, e che possono raggiungere il diametro di 5 mm e che creano un aspetto a favo di api caratteristico dell'asbestosi.

Inizialmente sono coinvolti i lobi inferiori e le zone sub-pleuriche, poi in successione i lobi medio e superiori dei polmoni. I "corpuscoli dell’asbesto" (bastoncelli di colore bruno-dorato lunghi fino a 80 μm) sono spesso riscontrati nei malati, a volte con aspetto a grani di rosario, con estremità rigonfie, formati da fibre di amianto rivestite a strati da un sostanza proteica e da ferritina. È il risultato dei tentativi di fagocitosi con cui  i macrofagi cercano di rimuovere delle fibre di amianto.

Con l'asbestosi ci sono anche le placche pleuriche, manifestazione della pregressa esposizione ad amianto sotto forma di addensamenti ad elevato contenuto di collagene e calcio della pleura parietale, rilevabili più frequentemente sulle cupole diaframmatiche e nelle zone anteriori e postero-laterali, con l'ispessimento pleurico.

Asbestosi sintomi iniziali e successivi

L'asbestosi è inizialmente asintomatica. I sintomi successivi sono:

  • dispnea progressiva;
  • tosse non produttiva;
  • dolore toracico;
  • mancanza di respiro;
  • respiro sibilante;
  • placche pleuriche;
  • ispessimenti pleurici;
  • astenia.

La malattia progredisce anche dopo la fine dell'esposizione perché ha lunghi tempi di latenza. L'asbestosi avanzata può provocare ippocratismo digitale, crepitii secchi alle basi e, nei casi più gravi, insufficienza ventricolare destra. L'insufficienza respiratoria ingravescente, la cui gravità è correlata alla durata e alla intensità della esposizione amianto, è il sintomo asbestosi più grave.

Raramente ci sono le dita a “bacchetta di tamburo”.  Negli stati molto avanzati troviamo la cianosi, che preannuncia lo stato finale del decorso clinico dell'asbestosi, il cui esito, purtroppo, è la morte. Questa malattia da amianto porta insufficienza respiratoria e complicazioni cardiache, e si può evolvere in tumore polmonare e in mesotelioma pleurico.

In caso di sintomi di asbestosi, si può chiedere di essere assistiti dall'ONA, che fornisce il servizio di  assistenza medica, con il quale ottenere anche il lancio della prima certificazione di malattia professionale. Questa può essere esibita all'INAIL per avviare il percorso di indennizzo, prepensionamento e risarcimento danni.

I differenti tipi di diagnosi di asbestosi

Per la diagnosi da asbestosi sono necessari esami specifici:

  • RX torace, preferibilmente TC del torace;
  • lavaggio broncoalveolare;
  • biopsia polmonare.

Per asbestosi diagnosi si basa sulla anamnesi di esposizione e sulla RX o TC del torace (adoperata anche per individuare il mesotelioma).

La RX torace mostra opacità reticolari lineari, solitamente nella periferia dei lobi inferiori, spesso bilaterali e spesso accompagnate da alterazioni pleuriche. L'aspetto a nido d'ape indica lo stato avanzato della asbestosi, che può colpire i campi polmonari medi e inferiori. La gravità è misurata con la scala dell'International Labor Organization in base alla dimensione, forma, localizzazione e quantità degli addensamenti.

La TC del torace ad alta risoluzione è utile per la diagnosi, soprattutto perché è migliore rispetto alla RX torace nell'identificare le alterazioni pleuriche. Le prove di funzionalità respiratoria dimostrano la riduzione dei volumi polmonari e della capacità di diffusione per il monossido di carbonio (DLco) e permettono di caratterizzare le alterazioni della funzionalità dei polmoni nel tempo.

La pulsossimetria eseguita a riposo e durante lo sforzo è importante per la diagnosi di asbestosi perché permette di rilevare il danno provocato dalle fibre asbesto. Il lavaggio broncoalveolare o la biopsia polmonare sono necessari solo se gli esami non invasivi non permettono la diagnosi certa. In caso di diagnosi di asbestosi contatta l'Osservatorio Nazionale Amianto per avere assistenza.

Asbestosi: prognosi della malattia da amianto

La prognosi asbestosi dipende dalla gravità della malattia: le vittime di asbestosi possono presentare sintomi lievi o assenti e stanno bene, altri sviluppano una dispnea progressiva e pochi sviluppano un'insufficienza respiratoria, scompenso ventricolare destro o neoplasia.

L'asbestosi polmonare può provocare anche cancro polmonare con una frequenza di 8-10 volte maggiore rispetto a coloro che sono privi di questa malattia. Il tumore del polmone, al pari del mesotelioma della pleura, è particolarmente diffuso tra i lavoratori esposti a fibre amianto, in proporzione all'entità dell'esposizione, per intensità e durata.

L'asbesto e il fumo di sigaretta hanno un effetto sinergico e di potenziamento con rischio moltiplicativo di cancro del polmone e asbestosi. Per questo motivo una misura fondamentale di prevenzione della fibrosi polmonare è quella di evitare di fumare se si è stati già esposti alle fibre asbesto.

Cura asbestosi e tipologie praticabili di intervento

Per asbestosi cura si può ricorrere a diverse tipologie di intervento. Innanzitutto la vittima, se fumatore, deve smettere di fumare per evitare di aggravare la fibrosi polmonare e soprattutto di aumentare l'infiammazione, che può evolvere in tumore del polmone e in altre neoplasie nel tratto respiratorio.

Poi si può effettuare il vaccino contro l'influenza e batterio pneumococco per impedire l'aggravamento in asbestosi pleurica. Si può anche assumere farmaci che facilitino la respirazione, come i broncodilatatori con inalatore o teofillina, che agiscono direttamente per contrastare i sintomi asbestosi, inducendo il rilassamento della muscolatura delle vie aeree e rendendo la respirazione meno faticosa.

È utilòe anche l'uso di bombola di ossigeno o concentratore di ossigeno per facilitare la respirazione e far fronte alle crisi respiratorie. Il concentratore di ossigeno è un apparecchio elettrico che purifica l’aria respirata dalla vittima asbestosi con una mascherina collegata da un tubo lungo che consente al paziente di muoversi agevolmente in casa. La gran quantità di ossigeno prodotta e necessaria alla vittima asbestosi è altamente infiammabile: una sigaretta potrebbe provocare una forte deflagrazione.

In caso di asbestosi contatta il Dipartimento Assistenza e Cura Asbestosi dell'Osservatorio Nazionale Amianto per ottenere assistenza medica e consulenza legale.

Diritti delle vittime malate di asbestosi

L'Avv. Ezio Bonanni, titolare dell'omonimo studio legale, fin dal gennaio del 2000 ha assunto la difesa di numerosi operai malati di asbestosi e malattie di amianto, per ottenerne la tutela con il riconoscimento di malattia professionale, l'indennizzo INAIL e il risarcimento dei danni da asbesto.

I lavoratori vittime di malattie di amianto, compresa la fibrosi da asbesto, hanno diritto al riconoscimento dei benefici contributivi (art. 13 comma 7 della legge 257 del 1992), con la moltiplicazione del periodo di esposizione sul coefficiente 1,5, utile per il prepensionamento e per aumentare il valore della pensione. Nel caso non raggiungessero la maturazione del diritto a pensione, possono andare in pensione di inabilità, a prescindere dall'età e dal grado invalidante.

Le vittime asbestosi hanno diritto anche diritto alla:

L'Avv. Ezio Bonanni, anche come presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto, tutela le vittime asbesto con il servizio di assistenza per vittime asbestosi.

Indennizzo INAIL per lavoratori vittime di asbestosi

Il lavoratore vittima di asbestosi ha diritto al certificato di malattia, con cui si avvia il percorso di riconoscimento di malattia professionale per ottenere le prestazioni INAIL.

Per asbestosi INAIL, se riconosce l'origine professionale della fibrosi, liquida la rendita mensile, che indennizza il danno biologico e il danno per diminuite capacità di lavoro, con importi corrispondenti al grado di invalidità. Se la lesione all'integrità psicofisica è inferiore al 16%, la vittima ha diritto all'indennizzo del solo danno biologico.

Asbestosi e Fondo per le Vittime di amianto

Il lavoratore che ha ottenuto il riconoscimento INAIL di asbestosi come malattia professionale ha diritto alla prestazione aggiuntiva dal Fondo Vittime Amianto, ex articolo 1, co. 241 - 246 della legge 244 del 2007.

Con la Circolare INAIL n. 25 del 27 settembre 2021 si è stabilito che il valore è pari al 15% della rendita in godimento e la somma verrà erogata mensilmente, unitamente al rateo di rendita. Recentemente la Legge 197/2022, all'art 1 comma 293 prevede un aumento delle prestazioni a favore di coloro già titolari di rendita. Dal 1 gennaio 2023 l'importo è del 17%.

Prepensionamento per malati di asbestosi

I benefici contributivi sono dovuti e accreditati ai lavoratori malati di asbestosi come malattia professionale, con l'art. 13, co. 7, Legge 257 del 1992 e consistono nella rivalutazione delle contribuzioni dell'intero periodo di lavoro con il coefficiente 1,5. Permette di prolungare del 50% il periodo di contribuzione, per prepensionamento e la rivalutazione ratei pensione.

Nel caso in cui le maggiorazioni dell'1,5 del periodo di lavoro in esposizione ad amianto (art. 13, co. 7, legge 257 del 1992), non fossero sufficienti per la maturazione del diritto a pensione, sussiste il diritto alla rendita di passaggio oppure al prepensionamento immediato (art. 1 comma 250 Legge 232/2016).

Riconoscimento come vittima del dovere

Gli appartenenti alle Forze Armate (Esercito, Marina Militare, Aeronautica e Arma dei Carabinieri) e del Comparto Sicurezza (Polizia di Stato, Polizia Locale, Polizia Provinciale, Polizia Penitenziaria, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Guardie giurate particolari), vittime di asbestosi si sono ammalati per esposizione ad asbesto per motivi di servizio. L'esposizione è avvenuta in missione all'estero o perché imbarcati nelle unità navali della Marina Militare Italiana.

Questi hanno diritto al riconoscimento della causa di servizio e delle prestazioni di vittima del dovere, che sono reversibili agli eredi. Il riconoscimento della qualità di vittima del dovere è la conseguenza del servizio in condizioni di rischio per le particolari condizioni ambientali e operative, ex articolo 1 lettera C del DPR 243 del 2006, emanato in seguito all'articolo 1 comma 564 della legge 266 del 2005.

Tutti coloro che, per motivi di servizio, hanno contratto questa infermità, hanno diritto riconoscimento delle prestazioni di vittima del dovere, con gli stessi importi riconosciuti alle vittime del terrorismo.

Risarcimento danni asbestosi: quali sono i danni risarcibili

Il lavoratore malato di asbestosi ha diritto al risarcimento dei danni. Il ristoro del danno subito dalla vittima di asbestosi deve essere integrale (Cass., SS.UU., 26972/08 e 26973/08). Sussiste il diritto al risarcimento dei danni differenziali: il maggior importo sui danni indennizzati da INAIL e tutti quei pregiudizi non contenuti nella prestazione INAIL. Si prevede il ristoro del danno non patrimoniale (biologico, morale ed esistenziale) e di quello patrimoniale (danno emergente e lucro cessante).

Il metodo di calcolo dell'entità del risarcimento danni amianto presuppone la loro quantificazione, anche su basi equitative, e determinazione sottraendo gli importi erogati dall'ente, e quindi con liquidazione al netto della rendita.

Per quantificare il danno non patrimoniale possono essere utilizzate le tabelle del Tribunale di Milano, che permettono la “monetizzazione” e quantificazione, che tiene conto dell'entità della lesione biologica, e delle ripercussioni morali ed esistenziali. Si parte dal valore di ogni singolo punto di invalidità, rapportata all'età, cui segue la rideterminazione personalizzata, in aumento o in diminuzione del quantum delle singole poste con riferimento al caso concreto.

Per quantificare il pregiudizio patrimoniale, si deve tener conto di tutte le spese mediche e di assistenza, delle ripercussioni lavorative, dei minori introiti e di ogni altro minor reddito dovuto alla malattia professionale. Anche la quantificazione del danno patrimoniale presuppone pur sempre una valutazione con equità.  Gli importi così ottenuti, si sommano, e da quello complessivo deve essere decurtato l'indennizzo INAIL, con quantificazione finale al netto della rendita.

Risarcimento danni agli eredi del defunto per asbestosi

In caso di decesso, il coniuge e i figli minorenni o studenti, hanno diritto alla rendita di reversibilità e alla liquidazione di quanto eventualmente maturato dal loro congiunto ancora in vita. I congiunti hanno diritto al risarcimento anche dei danni subiti iure proprio, oltre alla liquidazione di tutto quanto eventualmente maturato in vita dal loro congiunto a titolo di danni patrimoniali e non patrimoniali, non per differenziale rispetto alla rendita INAIL.

Questi devono essere liquidati agli eredi legittimi o a quelli testamentari (Cassazione, Sezione lavoro, sentenza del 21.04.2011, n. 9238). Gli stretti congiunti e coloro che avevano con la vittima un significativo rapporto hanno diritto al risarcimento anche dei danni iure proprio, subiti singolarmente da ognuno dei familiari.

Quantificazione dei danni iure proprio

I danni iure proprio, sia quelli patrimoniali sia quelli non patrimoniali, subiti dagli stretti congiunti della vittima o da coloro che ne avevano uno stretto rapporto, debbono essere quantificati con equità. Gli stretti congiunti, in caso di asbestosi, subiscono dei pregiudizi morali, che consistono in:

  • sofferenze fisiche e interiori;
  • modificazione di progetti di vita;
  • perdita del rapporto parentale;
  • altre ripercussioni negative.

Per quantificare i pregiudizi patrimoniali si dovrà tener conto di eventuali spese per le cure del congiunto, delle donazioni ricevute, delle concrete ripercussioni economiche dovute alla necessità di assistere il proprio congiunto e delle perdite economiche future e di ogni altro pregiudizio patrimoniale.

Il criterio è sempre e soltanto quello equitativo, di cui all'art. 432 c.p.c. e 1226 e 2056 c.c.. La rendita di reversibilità eventualmente liquidata dall'INAIL non si porta in compensazione del maggior credito e quindi tali importi non possono essere sottratti al montante creditorio per i danni iure proprio, diversamente dalla rendita diretta del lavoratore.

Assistenza legale per malati di asbestosi

Lo studio legale dell'Avv. Ezio Bonanni offre assistenza legale per le vittime di asbestosi malattia professionale e per le vittime di esposizione di amianto.

Per ottenere consulenze contatta lo studio dell'Avv. Ezio Bonanni chiamando il numero verde o compilando il form. Con il suo team di avvocati specializzati ti guiderà per ottenere la tutela dei tuoi diritti.

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