L'Avv. Ezio Bonanni è il Presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto e dell'Osservatorio Vittime del Dovere, oltre che avvocato cassazionista. Nella sua trentennale esperienza di rappresentanza e tutela delle vittime e dei cittadini si è imbattuto nella tragedia della storia dell'amianto.
La storia dell'amianto nel mondo del lavoro non è soltanto l'epopea del movimento operaio contro i criminali dell'amianto, ma anche il titolo di una pubblicazione dell'Avv. Ezio Bonanni. Se vuoi documentarti sulla storia dell'amianto consulta la pubblicazione "La storia dell'amianto nel mondo del lavoro". Questo lavoro scientifico è stato pubblicato nella rivista “Diritto dei lavori” (anno VI, n. 1 – numero speciale).
Infatti, l'Avv. Ezio Bonanni collabora, fin dal 2008, con il Centro Studi del Diritto dei Lavori (Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Aldo Moro, di Bari). Inoltre è componente del Comitato di Redazione di questa rivista, che annovera i più importanti studiosi di diritto del lavoro. Il Centro Studi ha avuto origine per iniziativa del Prof. Gino Giugni, indimenticato padre dello Statuto dei lavoratori.
L'Avv. Ezio Bonanni, anche nella sua esperienza accademica (Università di Siena, Università di Bologna e Università di Bari), ha avuto modo di trattare il tema dell'amianto e le tutele.
La storia dell’amianto nel mondo del lavoro è un vero e proprio reportage di una storia ormai millenaria che ripropone la diuturna battaglia dei medici del lavoro. Questi ultimi, già dall'inizio del '900, hanno affermato che l'amianto è dannoso per la salute. Ne erano stati intuiti gli effetti fibrogeni e cancerogeni.
Riguardo l'amianto storia continua con la sua messa al bando con la L. 257/92. Tuttavia, le bonifiche sono state insufficienti. Continua l'epidemia di malattie asbesto correlate. I dati epidemiologici e la diffusa presenza di amianto nel territorio nazionale sono riportati in "Il libro bianco delle morti di amianto in Italia -Ed.2022".
La storia dell’amianto nel mondo del lavoro rappresenta la sintesi del contenuto delle diverse pubblicazioni scientifiche della medicina e igiene del lavoro che si sono susseguite nel tempo: dalle antiche miniere egizie e romane ad oggi, con un unico fil rouge costituito dalla antica consapevolezza della pericolosità delle polveri di amianto.
Nel secolo XVI, con Georgius Agricola e Paracelso si gettarono le basi della nascita della moderna medicina del lavoro. Si cominciò quindi a ritenere dannosi agenti patogeni e cancerogeni come le polveri, di cui quelle di silice cristallina. Nasce così la necessità di tutelare la salute umana.
Il padre della medicina del lavoro è Bernardo Ramazzini, il quale fu il primo a redigere un trattato sistematico delle tecnopatie. Già nel 1700 consigliava di combattere le polveri lavorando in ambienti molto ampi, rivolgendo la schiena al vento e lavandosi spesso viso e bocca con acqua e aceto. Infine prevedeva eventualmente di cambiare attività lavorativa se minacciati da malattia polmonare incipiente.
La storia dell’amianto nel mondo del lavoro ribadisce la necessità, per una più attenta diagnosi e cura, di prestare attenzione al tipo di professione svolta e dell’anamnesi lavorativa, come sottolineato da Ramazzini nel suo "De Morbis artificium diatriba" e negli altri volumi dedicati alla pericolosità delle polveri, in cui si afferma il principio secondo il quale è “più conveniente prevenire le malattie piuttosto che curarle”.
La pubblicazione dell'Avv. Ezio Bonanni, "La storia dell’amianto nel mondo del lavoro", narra le vicende del pericoloso killer responsabile della morte di migliaia di operai e dei loro familiari. Le molte vittime ancora aspettano giustizia.
In questo scritto sono raccolti gli atti, le testimonianze e le argomentazioni tecniche e giuridiche, oltre che scientifiche, che inchiodano i responsabili. Costituisce infatti lo strumento fondamentale per la tutela delle ragioni delle vittime e un importante contributo per perseguire la prevenzione primaria. L'unico modo per evitare qualsiasi danno alla salute è evitare l'esposizione. Questo è possibile solo bonificando tutti i siti contaminati. Si realizza così ciò che è stabilito nella Carta Costituzionale e nei trattati internazionali.
La tragica vicenda dell'amianto è la metafora che ci evidenzia la lesività di tutti i cancerogeni e la tutela della salute che si deve fondare sulla prevenzione primaria. La pubblicazione dell'Avv. Ezio Bonanni dimostra che in molti casi si è fatto prevalere il profitto sulla salute e sull'ambiente.
Nell'era tecnologica, e quindi nel futuro che ci attende, secondo l'Avv. Ezio Bonanni, la tutela dell'ambiente e della salute è un fattore fondamentale anche dell'economia. Tant'è che la vicenda Covid-19 e gli stessi cambiamenti climatici lo hanno, e purtroppo lo stanno, dimostrando.
Infatti, la Terra e tutti gli esseri umani e gli esseri viventi subiranno gli effetti di questi cambiamenti irreversibili. Quindi ci saranno anche dei danni di natura economica, dovuti al clima, dalla desertificazione, agli eventi disastrosi.
Occorre perciò una presa d'atto e una nuova filosofia, che superino il relativismo, frutto di una riproduzione di leggi fisiche, per ritrovare i nostri valori. Questi sono quelli della cristianità, l'impegno stesso di Papa Francesco e, a suo tempo, di Papa Benedetto XVI, che si impegnò contro l'amianto.
La tragica storia dell'amianto, e il fatto che ancora semina lutti (7000 decessi nel 2022), ci deve indurre in questo 2023 a una nuova mobilitazione.
La storia maestra di vita ci deve guidare, anche con i valori della nostra tradizione cristiana, verso il futuro della tutela preventiva. Questa pubblicazione, ormai da 12 anni, ci insegna che non è sufficiente risarcire, occorre prevenire. È importante non già la semplice protezione individuale, quanto piuttosto la valutazione e rimozione del rischio, come sancito dall'art. 2087 c.c.
Certo il D.L.vo 81/2018 è un punto di riferimento ma non basta occorre la filosofia della sicurezza sul lavoro che sia quella della prevenzione. Deve essere effettiva reale e costante così come più volte ribadito dall'Avv. Ezio Bonanni.
Non a caso è stata creata l'App Amianto voluta fortemente dal Presidente dell'ONA, così da mappare i siti contaminati di amianto. In questo modo, si guida la bonifica, e al tempo stesso si evita di esporsi.
Se vuoi approfondire le tue conoscenze e far parte di questo progetto entusiasmante per la tutela della vita e della salute puoi contattare l'Avv. Ezio Bonanni. In questo modo, anche con un incontro presso le sedi ONA, potrai far parte dell'associazione, anche come semplice simpatizzante.
Ti aspettiamo. È necessaria una mobilitazione totale anche di chi per fortuna non è vittima dell'amianto.