Ambiente e salute costituiscono un binomio inscindibile. Senza un ambiente sano aumentano infatti i rischi sanitari connessi a malattie, spesso anche gravi, tumori e diffusione di nuovi patogeni e allergie. Durante la pandemia da Covid-19 abbiamo purtroppo avuto modo di osservare cosa succede quando il cuscinetto naturale tra uomo e animali selvatici viene ad assottigliarsi, favorendo il fenomeno dello spillover, ovvero il passaggio di un virus dall'animale selvatico a noi.
Questa però non è l'unica conseguenza dei danni ambientali sulla salute umana. I rischi che corriamo a causa dei danni inferti al nostro ambiente sono tanti e in questa guida li analizzeremo uno per uno.
Vedremo quindi nel dettaglio perché la tutela della salute non può prescindere dalla tutela dell'ambiente e quali sono i rischi sanitari connessi ai principali danni ambientali. Scopriremo anche come ottenere la tutela legale e il risarcimento dei danni causati da patologie legate a inquinamento ed esposizione a cancerogeni, come per esempio amianto.
L'ambiente è minacciato da diversi fattori che vanno dall'aumento della CO2 alla deforestazione passando per varie tipologie di inquinamento. I danni dell'inquinamento alla salute sono scientificamente dimostrati. Dimostrato è, per esempio, che l'inquinamento atmosferico acuisce sintomi di malattie preesistenti e ne causa di nuove, anche gravi. La dodicesima puntata di ONA TV approfondisce il legame su Covid e inquinamento ambientale.
Nonostante questo le politiche a favore del contenimento dell'inquinamento appaiono timide e di certo non incisive. Il mondo scientifico è unanime circa il tema del riscaldamento globale e sulla necessità di limitare le emissioni di CO2 per contenere il surriscaldamento della Terra. Stiamo già assistendo ad eventi climatici imprevedibili che mettono a rischio anche le popolazioni.
L’ambiente sta subendo modifiche irreversibili, che mettono a repentaglio la sopravvivenza del Pianeta e dell’essere umano. Il problema ambientale coinvolge tutto il globo e tutti gli Stati. Non esiste ambiente che non sia, per esempio, minacciato dalla presenza di specie aliene. Esse hanno raggiunto anche l'Antartide, sotto forma di batteri, che si muovono attraverso gli spostamenti della plastica negli Oceani.
Il termine ambiente viene dal latino ambiens che significa “ciò che sta intorno”. L'ambiente è quindi ciò che circonda gli organismi e le popolazioni. Le relazioni tra gli organismi e l'ambiente in cui vivono sono inscindibili e legate al successo della specie (sopravvivenza e diffusione) in un equilibrio sistemico. In altre parole, le caratteristiche stesse degli organismi che vivono in un determinato ambiente sono in equilibrio con il clima, le risorse alimentari, i patogeni presenti etc a cui si sono adattate nel tempo. Questo è un po' meno vero per l'uomo che, grazie ad una tecnologia sempre più sofisticata, riesce oggi a colonizzare ambienti che altrimenti gli sarebbero ostili (pensiamo alle megalopoli sorte nel cuore dei deserti).
L'uomo ha finito con il considerare l'ambiente in cui vive qualcosa da controllare e modificare adattandolo alle proprie esigenze, piuttosto che il contrario. Questa attitudine è alla base della poca cura che abbiamo avuto nella tutela ambientale e di molti dei danni all'ambiente che ci troviamo ad affrontare in questo momento storico.
Salvaguardare l’ambiente significa salvaguardare gli aspetti fisici e biologici che lo caratterizzano. Mantenere intatto l’equilibrio nell’ambiente, del ciclo dell’acqua, risorsa primaria per tutte le specie compresa l’uomo, dell’aria da respirare, la biodiversità e le relazioni tra le varie specie è un imperativo non più trascurabile o rimandabile.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute come «uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia».
Per aiutarci a capire meglio questa definizione, l’OMS definisce anche il concetto di benessere mentale, che influisce sulla qualità della vita: «uno stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni».
L’ambiente è dunque un elemento inserito nella definizione stessa di salute, in un rapporto diretto ed inalienabile tra il sé e quello che c’è intorno.
Anche nella Costituzione Italiana l’ambiente trova una tutela giuridica ampia. La sua tutela è inserita tra i principi fondamentali. Vi fa riferimento l’art. 9 Cost. per la tutela del paesaggio e dei beni artistici. Inoltre è stata recentemente aggiunta anche il riferimento alla tutela di "ambiente, biodiversità ed ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali".
È stato integrato anche l’art.41, secondo cui "la libertà dell’azione economica privata non può danneggiare la salute e l’ambiente".
L’espressa tutela dell’ambiente è nella stessa funzione legislativa, compresa quella regionale. Infatti, nell’art. 117 co. 2 lettera s. la Carta Costituzionale, afferma solennemente “tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali“.
Inoltre, il primo comma dell’art. 32 della Costituzione Italiana recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti“.
Questi beni ricevono la massima tutela anche nelle Carte e nei Trattati internazionali, compresa la legislazione dell’U.E.. Tanto è vero che lo stesso principio di precauzione ispira non solo la legislazione ma anche l’amministrazione a tutti i livelli, in tutti i paesi del vecchio continente.
Quando parliamo di salute ambientale ci riferiamo a un ambiente in cui i vari ecosistemi sono in equilibrio. Perché l’ambiente sia sano sono necessarie un’alta biodiversità, acqua di qualità, aria pulita e flora e fauna sane e non indebolite da malattie e scarsità di risorse.
Un ambiente sano resiste meglio agli attacchi esterni che siano patogeni o specie aliene di una flora e fauna diverse. Un ambiente sano e ricco di biodiversità si definisce come un ambiente resistente e resiliente, che ha dunque la possibilità di resistere e di ritrovare il suo equilibrio in seguito ad uno stravolgimento senza che le sue caratteristiche siano stravolte.
La biodiversità è un elemento fondamentale per la salute ambientale. Un ecosistema con poche specie viventi è un ecosistema fragile e facilmente attaccabile e che ritrova più difficilmente un equilibrio dopo un attacco.
La biodiversità è inoltre un elemento importantissimo nella ricerca da parte dell’uomo. Numerose specie botaniche e animali sono di interesse per la scienza medica.
“Sempre più farmaci sono derivati da specie selvatiche, inclusi alcuni antidolorifici (ad es. Zinconitide dalla tossina di chiocciola del cono), farmaci cardiaci (ad es. Lanoxin dalle piante di Digitalis), farmaci anti-cancro (ad es. Taxol dagli alberi di Taxus e Hycamtin dagli alberi di Camptotheca) e trattamenti per il diabete (incluso Exanitide delle lucertole Heloderma)”, spiega un paper sul sito della CBD, la convenzione sulla biodiversità.
Le aree protette si occupano di tutelare e conservare scrigni di biodiversità con risultati troppo spesso alterni. Alcune minacce e criticità sono infatti di difficile eradicazione, come per esempio la presenza di specie aliene per le quali non si conoscono modalità sostenibile adatte a risolvere il problema. La presenza di specie aliene è la seconda causa di perdita di biodiversità dopo la distruzione degli habitat.
L'Europa ha messo in atto le strategie di Rete Natura 2000 per la conservazione degli habitat e per la creazione di corridoi ecologici per le specie, ma assistiamo nel contempo alla distruzione nel mondo di nuovi habitat per dare spazio ad allevamenti intensivi, monoculture e colture intensive, industria e urbanizzazione, a scapito della biodiversità.
La deforestazione massiccia provoca diversi danni che mettono a repentaglio la salute. In primis aumenta la presenza di CO2 nell’atmosfera, venendo meno la funzione di polmone delle grandi foreste. Le conseguenze sui cambiamenti climatici e sul riscaldamento globale sono enormi. La deforestazione causa desertificazione, stravolgimento degli equilibri sistemici e perdita di biodiversità, connessa non solo al mondo vegetale e all'avifauna, ma anche al mondo meno visibile degli invertebrati, funghi e muffe che contribuiscono alla creazione di suolo fertile.
Le foreste svolgono inoltre i cosiddetti servizi ecologici che non si limitano all'assorbimento di CO2 ma anche al filtraggio dell'acqua piovana e alla protezione da alluvioni e dissesti. L'acqua piovana che raggiunge un bacino idrico a valle di una foresta sana e protetta risulta più economica da potabilizzare e i disastri dovuti alle forti piogge sono di norma arginati.
La deforestazione gioca un ruolo fondamentale anche nella trasmissione dei virus dall’uomo agli animali e dunque sulla salute a breve termine.
Il 75% delle malattie umane fino ad oggi conosciute, viene trasmessa all’uomo dagli animali, così come il 60% delle malattie emergenti viene trasmesso da animali selvatici, tramite il cosiddetto “effetto dello spillover“.
Il fattore di rischio principale per le cosiddette zoonosi è collegato al degrado ambientale e alla perdita di biodiversità nelle aree tropicali. Ad esso si aggiunge l’interazione non corretta con gli animali, il traffico illegale di specie protette che portano patogeni e l’aumento della copertura agro-pastorale.
L’inquinamento acustico mina la salute mentale. Quando parliamo però di inquinamento atmosferico e di inquinamento idrico ci riferiamo a gravi danni al benessere fisico dell’uomo che causa morti premature.
Secondo i dati dell’OMS circa il 20% delle morti premature nei paesi industrializzati sarebbero causate dall’inquinamento.
Oltre alle morti causate direttamente dall’inquinamento è importante citare l’effetto sinergico con altri agenti dannosi, che porta a peggiorare le patologie nuove e quelle pregresse. Anche nel caso delle infezioni da COVID-19 abbiamo purtroppo appurato come l’inquinamento abbia acuito i sintomi della malattia nei pazienti con patologie polmonari e cardiache croniche, causate o peggiorate dall’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico.
L’ambiente è minacciato anche dalla presenza di agenti cancerogeni. Essi hanno la più varia natura. Passiamo dai rifiuti pericolosi che non vengono smaltiti secondo le normative vigenti ai cancerogeni presenti nei fumi di scarico delle nostre auto.
Tra le sostanze inquinanti vi sono i prodotti della combustione, come le diossine ed il benzene, i gas come l’ozono e alcuni elementi chimici come l’uranio e il radon. Essi causano danni enormi alla salute e neoplasie. L'Avv. Ezio Bonanni difende le vittime dell'esposizione ai cancerogeni che hanno diritto al risarcimento integrale dei danni subiti.
Tra i cancerogeni che minacciano la salute, uno dei più pericolosi è l’asbesto. Tutti i minerali di amianto sono accomunati da una struttura asbestiforme. A causa di questa struttura rilasciano nell’aria fibre via via più sottili che possono essere facilmente inalate. Provocano danni alla salute prima di tutto infiammatori e poi neoplasie.
Nonostante la produzione, estrazione, utilizzo e commercializzazione dell’asbesto in Italia siano vietati sin dal 1992 le esposizioni alle fibre killer continuano. 40 milioni di tonnellate di amianto sono infatti ancora presenti negli edifici privati e pubblici del nostro Paese, comprese scuole ed ospedali italiani. Questa situazione è denunciata in "Il libro Bianco delle morti di amianto in Italia - Ed.2022".
Al fine di mappare i siti italiani contaminati da amianto, l’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, di cui l'Avv. Ezio Bonanni è Presidente, ha messo appunto un’app: l’app ONA amianto a cui possono contribuire anche i privati cittadini con le loro segnalazioni.
Perciò l'amianto non minaccia solo la salute ma anche l'ambiente. Di questo tratta il convegno del 26 luglio organizzato dall'ONA: "Amianto, ambiente, salute: per Roma Capitale d’Europa“.
Le fibre di amianto provocano gravi infiammazioni (asbestosi, placche pleuriche, versamento pleurico e ispessimenti) e in seguito mesoteliomi e cancro.
L’azione cancerogena dell’amianto è confermata e illustrata nell’ultima monografia dello IARC. Tra essi ricordiamo il tumore del polmone, delle ovaie, dell'esofago e del colon retto inseriti nelle liste dell'INAIL per le malattie di insorgenza professionale.
L'Avv. Ezio Bonanni difende da decenni le vittime dell'esposizione all'asbesto. Attraverso l'ONA - Osservatorio Nazionale Amianto si occupa infatti di prevenzione a 360°: primaria (contro ogni tipo di esposizione), secondaria (sorveglianza sanitaria degli esposti) e terziaria (difesa legale degli esposti).
Attraverso lo studio legale e un pool di avvocati professionisti si occupa di garantire agli esposti alla fibra killer tutti i risarcimenti e gli indennizzi previsti dalla legge. Il risarcimento dei danni amianto prevede infatti il risarcimento integrale dei danni patrimoniali e non patrimoniali
Approfondisce questo argomento "Gli atti della conferenza: come la ricerca scientifica può sconfiggere i tumori da amianto".
Per chiedere una consulenza basta chiamare il numero verde o compilare il form.