In questa pagina vediamo come verificare se la percentuale di invalidità assegnata alle vittime del dovere è corretta. Tu o un tuo familiare ha ottenuto lo status di vittima del dovere? Siete sicuri che la percentuale di invalidità assegnata sia corretta?
Se sei stato riconosciuto Vittima del dovere è probabile infatti che la tua invalidità sia stata valutata con una percentuale inferiore a quella giusta. Vediamo perché e scopriamo come rivalutarla rivolgendosi allo studio dell'Avvocato Ezio Bonanni che ha portato avanti la battaglia per tale rivalutazione.
Come vengono valutate le percentuali di invalidità permanente? La commissione medico ospedaliera utilizza i criteri previsti dall’articolo 5 del d.P.R. 243/2006. Questi criteri sono stati in seguito superati da quelli più favorevoli del successivo d.P.R. 181/2009.
Rivolgendosi allo studio dell'Avvocato Ezio Bonanni sarà possibile verificare i criteri applicati e capire se si ha diritto a un punteggio percentuale più favorevole.
Qui di seguito citiamo l’Art 3 del d.P.R. 181/09 sui criteri medico-legali per la valutazione delle percentuali d’invalidità:
L’Avvocato Ezio Bonanni si è ampiamente battuto in via giudiziaria per i diritti delle vittime del dovere. Ha ottenuto così che le modalità di calcolo della percentuale di invalidità permanente tengano conto della formula: IC= DB+DM+ (IP-DB). Cosa significa? L’Invalidità Complessiva è uguale alla somma del Danno Biologico più Danno Morale più la differenza ottenuta fra Invalidità Permanente e Danno Biologico.
Ai sensi dell’art.4 del DRP 181/2009, occorre quindi tenere conto anche della sofferenza fisica e morale e del turbamento dello stato d’animo. Inoltre è rilevante la lesione alla dignità della persona, con riferimento all’evento morboso. Quindi, con un adeguamento pari ai 2/3 del valore percentuale del danno biologico.
Questa importante tutela è stata confermata dalle SS.UU. 6215/22, (Sezioni Unite della Cassazione) anche per le vittime del dovere.
Con l’applicazione di questa normativa, anche in favore delle vittime del dovere, le tutele sono estese tenendo conto anche delle ripercussioni morali ed esistenziali, oltre all’integrità psicofisica.
Le SS.UU. 6215/2022, nel capo 3.28, ribadiscono questo principio:
Le SS.UU 6215/2022 confermano che nel caso in cui ci sia stata una sottovalutazione le commissioni debbano provvedere alla correzione.
Quindi, “i parametri medico-legali di cui al D.P.R. n. 181 del 2009 vanno applicati anche alle domande di rivalutazione presentate a partire dall’entrata in vigore della L. n. 206 del 2004.
con la conseguenza che il criterio ivi previsto è applicabile anche alle liquidazioni successive all’entrata in vigore della legge”.
Dunque “I benefici dovuti alle vittime del terrorismo, della criminalità organizzata, del dovere ed ai soggetti ad essi equiparati devono essere parametrati alla percentuale di invalidità complessiva, da quantificarsi con i criteri medico legali previsti dal D.P.R. n. 181 del 2009, art. 3 e 4”.
Il ricalcolo eseguito secondo i criteri del più recente d.P.R. 181/2009 potrebbe essere più vantaggioso.
Potrebbe permetterti infatti di raggiungere la soglia del 25%, che è il minimo necessario per ottenere gli assegni vitalizi.
Ma quali sono i diritti delle vittime del dovere?
Oltre al risarcimento di tutti i danni, patrimoniali e non patrimoniali:
Gli eredi legittimi hanno diritto alle prestazioni della vittima in caso di decesso. Inoltre, i medesimi essendo anche superstiti, hanno diritto alla costituzione delle relative prestazioni previdenziali.
Compilando il form che trovate di seguito potete ottenere una consulenza legale gratuita.
Contattando lo studio del'Avvocato Ezio Bonanni si può verificare se ti è stata attribuita una percentuale di invalidità inferiore a quella corretta e rivedere le diagnosi che potrebbero essere incomplete o inadeguate.
In alcuni casi, presentando nuove perizie e documentazioni mediche aggiornate e richiedendo l’applicazione delle tabelle più favorevoli, si possono ottenere incrementi fino a 40 punti percentuali in più per la stessa invalidità. Ne consegue il diritto alla riliquidazione della speciale elargizione e, soprattutto, all’erogazione degli assegni vitalizi.