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In questa pagina vediamo come verificare se la percentuale di invalidità assegnata alle vittime del dovere è corretta. Tu o un tuo familiare ha ottenuto lo status di vittima del dovere? Siete sicuri che la percentuale di invalidità assegnata sia corretta?

Se sei stato riconosciuto Vittima del dovere è probabile infatti che la tua invalidità sia stata valutata con una percentuale inferiore a quella giusta. Vediamo perché e scopriamo come rivalutarla rivolgendosi allo studio dell'Avvocato Ezio Bonanni che ha portato avanti la battaglia per tale rivalutazione.

Calcolo delle percentuali di invalidità permanente: come funziona?

Come vengono valutate le percentuali di invalidità permanente? La commissione medico ospedaliera utilizza i criteri previsti dall’articolo 5 del d.P.R. 243/2006. Questi criteri sono stati in seguito superati da quelli più favorevoli del successivo d.P.R. 181/2009.

Rivolgendosi allo studio dell'Avvocato Ezio Bonanni sarà possibile verificare i criteri applicati e capire se si ha diritto a un punteggio percentuale più favorevole.

Quali sono i criteri per la valutazione del danno permanente?

Qui di seguito citiamo l’Art 3 del d.P.R. 181/09 sui criteri medico-legali per la valutazione delle percentuali d’invalidità:

  1. “Per l’accertamento dell’invalidità si procede tenendo conto che la percentuale d’invalidità permanente (IP), riferita alla capacità lavorativa, è attribuita scegliendo il valore più favorevole tra quello determinato in base alle tabelle per i gradi di invalidità e relative modalità d’uso approvate, in conformità all’articolo 3, comma 3, della legge 29 dicembre 1990, n. 407, con il decreto del Ministro della sanità 5 febbraio 1992 e successive modificazioni, e quello determinato in base alle tabelle A, B, E ed F1 annesse al decreto del Presidente della Repubblica 23 dicembre 1978, n. 915, e successive modificazioni, e relativi criteri applicativi. Alla classifica di cui alle categorie della tabella  A e alla tabella  B sono equiparate le fasce percentuali d’invalidità permanente, riferite alla capacità lavorativa, secondo le corrispondenze indicate nella tabella in allegato 1. Alle invalidità o mutilazioni di prima categoria della tabella A che risultino contemplate  anche nella tabella E corrisponde una invalidità permanente non inferiore al 100%”.

Sentenza 6215/2022 Cassazione: tutela Vittime del Dovere

L’Avvocato Ezio Bonanni si è ampiamente battuto in via giudiziaria per i diritti delle vittime del dovere. Ha ottenuto così che le modalità di calcolo della percentuale di invalidità permanente tengano conto della formula: IC= DB+DM+ (IP-DB). Cosa significa? L’Invalidità Complessiva è uguale alla somma del Danno Biologico più Danno Morale più la differenza ottenuta fra Invalidità Permanente e Danno Biologico.

Ai sensi dell’art.4 del DRP 181/2009, occorre quindi tenere conto anche della sofferenza fisica e morale e del turbamento dello stato d’animo. Inoltre è rilevante la lesione alla dignità della persona, con riferimento all’evento morboso. Quindi, con un adeguamento pari ai 2/3 del valore percentuale del danno biologico.

Questa importante tutela è stata confermata dalle SS.UU. 6215/22, (Sezioni Unite della Cassazione) anche per le vittime del dovere.

Danno non patrimoniale con l’applicazione del DPR 181/2009

Con l’applicazione di questa normativa, anche in favore delle vittime del dovere, le tutele sono estese tenendo conto anche delle ripercussioni morali ed esistenziali, oltre all’integrità psicofisica.

Le SS.UU. 6215/2022, nel capo 3.28, ribadiscono questo principio:

Le SS.UU 6215/2022 confermano che nel caso in cui ci sia stata una sottovalutazione le commissioni debbano provvedere alla correzione.

Quindi, “i parametri medico-legali di cui al D.P.R. n. 181 del 2009 vanno applicati anche alle domande di rivalutazione presentate a partire dall’entrata in vigore della L. n. 206 del 2004.

con la conseguenza che il criterio ivi previsto è applicabile anche alle liquidazioni successive all’entrata in vigore della legge”.

Dunque “I benefici dovuti alle vittime del terrorismo, della criminalità organizzata, del dovere ed ai soggetti ad essi equiparati devono essere parametrati alla percentuale di invalidità complessiva, da quantificarsi con i criteri medico legali previsti dal D.P.R. n. 181 del 2009, art. 3 e 4”.

Perché è importante valutare correttamente la percentuale di invalidità?

Il ricalcolo eseguito secondo i criteri del più recente d.P.R. 181/2009 potrebbe essere più vantaggioso.

Potrebbe permetterti infatti di raggiungere la soglia del 25%, che è il minimo necessario per ottenere gli assegni vitalizi.

Quali sono i diritti delle vittime del dovere?

Ma quali sono i diritti delle vittime del dovere?

Oltre al risarcimento di tutti i danni, patrimoniali e non patrimoniali:

  • una speciale elargizione vittime del dovere da € 200.000, oltre rivalutazione monetaria in ipotesi di inidoneità al servizio o di invalidità non inferiore all’80% (negli altri casi, € 2.000 per punto percentuale, oltre rivalutazione monetaria).
  • Vittime del dovere assegno vitalizio mensile di € 500,00, a condizione che abbiano una lesione invalidante pari al 25%.
  • Speciale assegno di € 1.033,00 mensili a condizione che abbiano una lesione invalidante pari al 25%.
  • Due annualità di pensione per gli aventi diritto alla reversibilità.
  • Esenzione Irpef sulle pensioni.
  • Assunzione per chiamata diretta con precedenza assoluta rispetto a ogni altra categoria (diritto esteso ai figli e/o al coniuge in caso di decesso o di invalidità che non consenta la prosecuzione dell’attività lavorativa).
  • Esenzione dal pagamento del ticket sanitario.
  • Accesso alle Borse di studio.
  • Assistenza psicologica.

Gli eredi legittimi hanno diritto alle prestazioni della vittima in caso di decesso. Inoltre, i medesimi essendo anche superstiti, hanno diritto alla costituzione delle relative prestazioni previdenziali.

Assistenza legale gratuita: come funziona?

Compilando il form che trovate di seguito potete ottenere una consulenza legale gratuita.

Contattando lo studio del'Avvocato Ezio Bonanni si può verificare se ti è stata attribuita una percentuale di invalidità inferiore a quella corretta e rivedere le diagnosi che potrebbero essere incomplete o inadeguate.

In alcuni casi, presentando nuove perizie e documentazioni mediche aggiornate e richiedendo l’applicazione delle tabelle più favorevoli, si possono ottenere incrementi fino a 40 punti percentuali in più per la stessa invalidità. Ne consegue il diritto alla riliquidazione della speciale elargizione e, soprattutto, all’erogazione degli assegni vitalizi.

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