La Grunerite è un minerale di amianto ampiamente presente in anatura e utilizzato in centinaia di applicazioni, nell'industria e nell'edilizia, in virtù delle sue caratteristiche e dell'economicità.
In questa guida scopriamo nel dettaglio cos'è la grunerite, dove si trova in natura e dove è stata utilizzata e quali sono i danni che provoca alla salute. Come tutti i minerali di amianto infatti è in grado di causare gravi infiammazioni e cancro in virtù della sua struttura asbestiforme.
La grunerite o “amianto grigio verde” è anche detta Cummingtonite o Amoiste. Come già accennato è un minerale di amianto. Fa quindi parte dell'ampio gruppo dei minerali con una struttura asbestiforme che vanno sotto il nome di asbesto, sinonimo di amianto. Questo tipo di struttura gli permette di suddividersi in fibre longitudininali che diventano via via più sottili e facilmente inalabili e che una volta a contatto con il corpo umano danno il via a gravi infiammazioni e cancro.
Come gli altri minerali di amianto la grunerite fa parte della famiglia dei silicati fibrosi e all'interno di questo ampio bruppo fa parte degli anfiboli. Più precisamente si tratta di un silicato idrato di ferro e magnesio con formula chimica è 5.5FeO,1.5MgO,8SiO2,H2O (n. CAS 12172-73-5).
Le fibre della grunerite sono lunghe, diritte e fragili. La flessibilità è discreta e questo minerale ha una particolare stabilità al calore. La temperatura di decomposizione tra 600-800°C ne fa un ottimo isolante termico.
La grunerite è conosciuta anche come amosite. Questo nome deriva dalla sigla AMOSA, acronimo di Asbestos Mines of South Africa. L’amosite infatti si trova in abbondanza nelle miniere del Sud Africa sotto forma di vene color grigio cenere. Da qui anche il nome di amianto bruno.
Insieme al crisotilo, la grunerite di amianto, è stata uno dei minerali di amianto più utilizzati nel corso del secolo scorso e in quello precedente.
Se ne è fatto ampio impiego soprattutto nell’edilizia: nella sua forma polverosa nei ricoprimenti a spruzzo di soffitti e pareti e in tutti i rivestimenti isolanti; spruzzata su strutture portanti di acciaio o su altre superfici come isolante termo-acustico. I prodotti in amianto-cemento venivano prodotti utilizzando il crisotilo, ma spesso avvenivano anche aggiunte di crocidolite e grunerite in basse percentuali. Era anche usata nella coibentazione di contenitori, anche grandi, per la tenuta termica.
La pericolosità della grunerite, così come degli altri anfiboli, era nota fin dall’inizio del ‘900. Già nel R.D. 442/1909 le lavorazioni di grunerite di crisotilo e di altri minerali di amianto erano state interdette alle donne e ai fanciulli.
Soltanto con la legge 257/1992, però, è stato finalmente introdotto il divieto di estrazione, lavorazione e commercializzazione dei materiali di amianto. La pericolosità dipende, come già detto, dalla sua struttura asbestiforme, ovvero dalla capacità di sfaldarsi e rilasciare fibre sottilissime nell’ambiente. Queste fibre, anche dette fibrille, rimangono a lungo sospese e possono essere facilmente inalate. Una volta inalate danno avvio a una serie di gravi processi infiammatori (asbestosi, placche pleuriche ed ispessimenti pleurici) che possono evolvere in neoplasie.
L’amianto provoca ogni anno più di 200.000 morti, stimati dall'OMS nella relazione 'Asbestos' (27 settembre 2024), di cui più di 6.000 solo in Italia. L’OMS ha fermamente sostenuto la pericolosità dell’amianto o asbesto e si è espressa inequivocabilmente sulla pericolosità dei vari minerali di amianto: tutti i tipi di amianto sono cancerogeni. Sul sito dell’OMS si legge:
“All types of asbestos cause lung cancer, mesothelioma, cancer of the larynx and ovary, and asbestosis (fibrosis of the lungs). Exposure to asbestos occurs through inhalation of fibres in air in the working environment, ambient air in the vicinity of point sources such as factories handling asbestos, or indoor air in housing and buildings containing friable (crumbly) asbestos materials”.
Secondo l’OMS , inoltre, la grunerite e gli altri tipi di amianto, possono non rappresentare un rischio per la salute solo se opportunamente rimossi. La legge del 1992 ne vieta estrazione, commercio e utilizzo, ma non obbliga alla bonifica dei siti contamianti. Secondo la legge infatti solo l’amianto friabile deve essere immediatamente rimosso. L’amianto compatto (inserito cioè in una matrice compatta) deve essere controllato rimuovendo tutti i fattori che possono determinarne la sfaldatura e il rilascio di fibre killer nell’ambiente.
Questo approccio controllato all’amianto secondo l’OMS mette a rischio l’intera comunità, poiché la manutenzione nel tempo comprende inevitabilmente la potenziale liberazione di fibre di amianto e le catastrofi naturali sono eventi imprevedibili che sfuggono a qualsiasi approccio “controllato”.
L’esposizione a grunerite d'amianto, così come ad altri tipi di minerali di amianto, causa infiammazioni e fibrosi del tratto respiratorio: asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti pleurici. Queste infiammazioni possono evolvere in tumore del polmone o in mesotelioma. L’esposizione non causa solo patologie del tratto respiratorio ma anche tumore alla laringe e cancro alle ovaie.
Altre neoplasie, come il tumore della faringe, il tumore dello stomaco, il tumore del colon retto (inserite nella lista II dell’INAIL) e il tumore dell’esofago (che rientra nella lista III dell’INAIL) possono altresì essere provocate dall’esposizione all’actinolite o ad altri tipi di amianto. La loro incidenza per cause lavorative però viene ritenuta meno probabile rispetto a mesoteliomi, tumori del polmone, laringe e ovaie (inseriti nella Lista I dell’INAIL).
Per approfondimenti: Il libro bianco delle morti di amianto in Italia - Ed.2022
La legge ha classificato e definito i minerali di amianto nell’art. 247 del D.Lgs. 09.04.08 n. 81, che riproduce l’art. 2 della Direttiva 477/83/CEE (ora sostituita dalla Direttiva 2009/148/CE). Include tra i minerali di amianto:
La classificazione creata dal legislatore non è in grado purtroppo di riproporre la grande varietà dei minerali di amianto presente in natura. Alcuni minerali asbestiformi, in grado di provocare gli stessi danni alla salute dei minerali classificati dal legislatore, infatti non sono inclusi in questa lista. In questo modo la salute dei cittadini, sprovvisti della necessaria prevenzione primaria secondaria e terziaria, è messa in serio pericolo.
Leggi tutto su: Minerali di amianto
L’Avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’ONA - Osservatorio Nazionale Amianto, è pioniere in Italia nella lotta all’amianto. Lo studio legale, insieme ai medici e agli psicologi dell’ONA, fornisce consulenza legale chiamando il numero verde 800 034 294.
Gli esposti all’actinolite e agli altri minerali di asbesto hanno diritto ad una serie di benefici di natura preventiva (prepensionamento e rivalutazione dei contributi) e risarcitoria (risarcimento dei danni, rendita INAIL o indennizzo, accesso al Fondo Vittime Amianto e, per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine e comparti sicurezza, lo status di Vittime del dovere e la causa di servizio).
La app amianto messa a punto da ONA – Osservatorio Nazionale Amianto è uno strumento fondamentale nella lotta al rischio amianto in Italia. Permette di segnalare la presenza di asbesto nei luoghi di lavoro e di vita. Raccogliendo quante più segnalazioni possibile, permette di migliorare l’efficacia della prevenzione primaria e, allo stesso tempo, di raggiungere la prova di esposizione delle vittime, ai fini di una tutela legale efficace per l’ottenimento dei risarcimenti previsti.