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Published: Gennaio 23, 2023

Stranezze d’amianto: forse non tutti sanno che...

Alcune stranezze relative all’uso di una fibra killer, l’amianto, che in pochi conoscono.

Stranezze legate agli usi dell’amianto

Stranezze? Eccome! L’amianto è stato ampiamente impiegato in ogni ambito fino alla sua messa al bando. Oggi esaminiamo alcuni degli usi più insoliti.

Una fibra conosciuta fin dall’antichità

Sebbene il boom dell’amianto si sia registrato nel corso del XX secolo, pare che anche gli antichi greci abbiano estratto il minerale di silicato e conoscessero le sue “miracolose” proprietà. 

Secondo una leggenda, addirittura lo storico greco Plinio il giovane (61 d.C- 14 d.C) avrebbe notato per la prima volta gli effetti nocivi dell’amianto. 

Ma c’è di più! Alcune prove suggeriscono che l’amianto sia stato usato persino nell'era della pietra, come materiale di rinforzo per i vasi di ceramica.

Pare che diversi re persiani e l'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo Magno (742-814) indossassero degli abiti “magici” in amianto. Carlo Magno si divertiva a lanciarli nel fuoco per poi mostrarli, sorprendentemente intatti, ai presenti. In realtà non era una vera magia: l’amianto, detto anche “lana di salamandraè un minerale ignifugo. Trucco svelato!

Stranezze: una città chiamata “Asbestos”

In Canada, nella provincia di Quebec, esiste una città chiamata Asbestos

A battezzarla così nel 1870 fu Jeff Mine, un agricoltore che aveva scoperto un enorme giacimento di amianto nella zona. L’uomo aprì una miniera estrattiva e da quel momento decretò il benessere economico dei suoi concittadini.

La miniera ha chiuso i battenti nel 2011 e nel 2020, con un ritardo di oltre vent’anni rispetto all’Italia (legge 257/92), il Canada ha finalmente vietato la produzione, importazione, esportazione e utilizzo del minerale.

Anche in Russia esiste una città con le stesse caratteristiche di quella canadese. Il suo nome è Asbest, tanto per essere originali, e si trova nella parte siberiana- estremo occidentale (Oblast' di Sverdlovsk).

Sotto il dominio sovietico fu la sede di un Gulag in cui trovarono la morte circa 15.000 persone. Oggi è invece considerata la più grande miniera di amianto attivo del mondo: è circa la metà di Manhattan.

La prima morte causata dall'amianto

Alcune indagini iniziate tra il 1900 e il 1919 evidenziarono la pericolosità della fibra. Nel 1902, l’ispettore britannico Dame Adelaide Anderson classificò ufficialmente l'amianto come una sostanza pericolosa.

Il primo decesso riconducibile all’esposizione sarebbe avvenuto nel 1906, ma il primo caso pubblicato di morte da amianto fu nel 1924. A perdere la vita Nellie Kershaw, una giovane operaia di 33 anni che lavorava nel settore tessile.

Inizialmente il coroner aveva sospettato si trattasse di tubercolosi, ma l’autopsia svelò la presenza di cristalli di amianto e cicatrici significative nei suoi polmoni. Neanche a dirlo, il datore di lavoro della giovane respinse categoricamente la diagnosi di "avvelenamento da amianto” ed evitò un lauto risarcimento. Cosa non si fa per soldi!

Nel 1927 il patologo del processo pubblicò tuttavia un documento sull'argomento sul British Medical Journal. Nel 1930 a seguito della pubblicazione, iniziò un’indagine parlamentare. Nel 1931 il Regno Unito impose una serie di normative relative all'industria dell’amianto.

Stranezze sull'amianto: la neve del mago di Oz

Nel celebre film Il mago di Oz (1939) è stato utilizzato amianto come neve finta. Ciò si deve al suo aspetto soffice, bianco e lanoso. 

Nello stesso periodo, la neve finta a base di amianto si poteva acquistare nei centri commerciali, come decorazione natalizia. 

La prima vittima di amianto sul set

La più famosa vittima di amianto (mesotelioma peritoneale) fu la star di Hollywood Steve McQueen.

Con ogni probabilità, a “intossicarlo” furono le fibre ignifughe e isolanti presenti nelle tute che indossava durante le scene di gare automobilistiche. 

Ancora stranezze sulla pericolosità dell'amianto

L'amianto è stato usato in grembiuli, tovaglie, cisterne, piastrelle per pavimenti e tetti, materassi, tubi, tappeti, nastro, spago, tappeti, pareti divisorie e filtri per sigarette. In effetti, sarebbe difficile elencare ogni uso dell'amianto, poiché era presente in oltre 3000 prodotti. 

Dal 1992, grazie alla legge n. 257 l’Italia ha messo al bando il pericoloso patogeno, ma la strada da fare è ancora lunga. 

ONA insiste sulla necessità della prevenzione

Per l'avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), è fondamentale evitare ogni fattore di rischio. Su tutti, l’esposizione al patogeno. Non esiste una soglia si sicurezza. Anche una singola esposizione può essere fatale.

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