INAIL ha pubblicato l’Analisi Statistica 2022 relativa alle malattie asbesto correlate. Essa riguarda i dati di diffusione, mortalità e beneficiari del Fondo Vittime Amianto.
INAIL: il volume “Le malattie asbesto correlate”
Nel 2021 INAIL aveva pubblicato il volume “Le malattie asbesto correlate”. Il testo riportava i dati statistici riguardanti le malattie asbesto correlate riconosciute dall’INAIL nel quinquennio 2016-2020. Un’analisi statistica condotta sempre dall’Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro torna sulla questione.
Analisi statistica INAIL sulle malattie asbesto correlate
L’Analisi statistica INAIL 2022 per le Malattie asbesto correlate, a cura della Consulenza statistico attuariale, affronta le tematiche più stringenti.
Essa include:
- malattie professionali asbesto correlate;
- rendite per malattie asbesto correlate;
- platea dei beneficiari professionali del Fondo per le vittime dell’amianto;
- prestazioni una tantum per mesoteliomi non professionali previste dallo stesso fondo con i dati aggiornati al quinquennio di protocollo 2017-2021.
Dati INAIL sui malati di amianto in ambito lavorativo
Per il periodo compreso tra il 2017 e il 2021, INAIL ha riconosciuto l’origine professionale delle patologie asbesto-correlate a 1.429 lavoratori. Poco più di 1.700 nel triennio più consolidato 2017-2019.
Decessi connessi alle patologie asbesto correlate
Nel 2017 sono morti il 44% dei lavoratori per patologie asbesto correlate. Nel 2021 la percentuale è scesa al 28%. Ma non si tratta di dati confortanti, come sembrerebbe in apparenza. Nel 2021, lavoratori presenti nella classe di menomazione 51%-100% sono il 28%, nel 2017 il 6%.
Morti da amianto: differenze per genere
Nel quinquennio di riferimento, circa il 4% dei riconoscimenti ha riguardato il genere femminile. Le donne hanno accusato postumi più severi rispetto agli uomini.
Nel 2017 il 67% delle lavoratrici sono decedute, l’11% ha registrato una menomazione invalidante compresa tra il 51% ed il 100%, il 22% una menomazione inferiore (a fronte di un 50% se non si considera la distinzione per genere).
Elenco INAIL patologie asbesto correlate più diffuse
Tra il 2017 e il 2019, le patologie più diffuse, con circa 600 casi l’anno, sono:
- tumore maligno di tessuto mesoteliale e dei tessuti molli (codifica ICD-10 C45-C49, mesotelioma della pleura in particolare, che rappresenta il 35% delle patologie derivanti dall’esposizione ai minerali d’amianto;
- altre malattie della pleura (circa 580 casi l’anno);
- malattie polmonari da agenti esterni;
- tumori maligni dell’apparato respiratorio e degli organi intratoracici (il 15%, complessivamente di oltre il 50%).
Per le ultime due patologie sono stati riconosciuti 270 casi l’anno.
Diffusione regionale delle patologie asbesto correlate
Il sito INAIL riporta il seguente elenco relativo alla diffusione delle patologie da amianto, per regione, nel 2021.
- Nord-Ovest: 75% di tumore maligno di tessuto mesoteliale e dei tessuti molli (il 53% dei casi a livello nazionale di tale patologia sono concentrati in questo territorio).
- Nord-Est: tumore maligno di tessuto mesoteliale e dei tessuti molli (45%), le altre malattie della pleura (35%), i tumori maligni dell’apparato respiratorio e degli organi intratoracici (14%) e le malattie polmonari da agenti esterni (6%).
- Centro Italia: tumore maligno di tessuto mesoteliale e dei tessuti molli (42%), le altre malattie della pleura (31%), i tumori maligni dell’apparato respiratorio e degli organi intratoracici (15%) e le malattie polmonari da agenti esterni (12%).
- Sud e Isole: il 35% dei riconoscimenti riguarda le “Malattie polmonari da agenti esterni”, il 31% le “Altre malattie della pleura”, il 18% i “Tumori maligni dell’apparato respiratorio e degli organi intratoracici” e il restante 16% il “Tumore maligno di tessuto mesoteliale e dei tessuti molli”.
Riconoscimento del Fondo Vittime Amianto
Nel sito INAIL si possono trovare i dati dei beneficiari del Fondo Vittime Amianto, previsto dalla Legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Legge di stabilità 2008).
Per il periodo 2008-2021, il numero è aumentato del 45%, mentre quello dei superstiti beneficiari della prestazione si è incrementato dell’89%.
Nella legge di bilancio 2023, Legge 197 2022 all'art 1 comma 293, è previsto un rafforzamento del sostegno economico a favore dei soggetti già titolari di rendita erogata per una patologia asbesto correlata (derivante da esposizione all'amianto), riconosciuta dall’ INAIL.
Esaminiamo nel dettaglio:
- per i superstiti dei soggetti deceduti per malattia professionale connessa all'esposizione all'amianto, la misura della prestazione aggiuntiva dal 1 gennaio 2023 sale al 17%;
- per i malati di mesotelioma, che abbiano contratto la patologia per esposizione familiare a lavoratori impegnati nella lavorazione dell'amianto, oppure per esposizione ambientale, è aumentata da 10mila a 15mila euro la prestazione di importo fisso che viene corrisposta su domanda.
Chi può richiedere la prestazione aggiuntiva?
La Prestazione aggiuntiva alla rendita per le vittime dell'amianto è destinata ai lavoratori titolari di rendita affetti da patologie asbesto correlate per esposizione all’amianto o, in caso di morte, ai loro superstiti titolari di rendita riconosciuta quale superstite di un lavoratore vittima dell’amianto. È una prestazione economica aggiuntiva alla rendita, non soggetta a tassazione Irpef, prevista dalla legge finanziaria 2008 (n.244/2007). Viene erogata in automatico dall'INAIL.
L'Indennità una tantum per il mesotelioma non professionale erogata dal Fondo per le vittime dell’amianto (inizialmente in forma sperimentale nel 2015 e prorogata fino all'entrata a regime nel 2021), riguarda invece i soggetti che sono stati esposti all'amianto non per motivazioni professionali ma per:
- esposizione ambientale nel territorio italiano;
- esposizione familiare (convivenza con un operatore professionale dell'amianto impiegato in Italia).
Le richieste del Fondo Vittime Amianto pervenute all’INAIL
Lo scorso settembre, l’INAIL ha ricevuto 2.706 richieste di prestazioni con anno prima diagnosi 2015-2021. Esclusi i soggetti la cui prima diagnosi è antecedente al 2015 (hanno presentato la richiesta di prestazione nel 2015), e quelli del 2021 non ancora consolidato, mediamente sono pervenute poco più di 340 istanze l’anno.
Delle 2.706 richieste di prestazioni, l’80% sono state accolte (2.165), il 16% respinte (431), il restante 4% risulta in istruttoria (110).
Fonte
- tabelle nazionali con cadenza semestrale aggiornate al 30.04.2021 (INAIL)