Quali sono i vantaggi della diagnosi precoce del mesotelioma? La nostra guida ci spiega perché è così importante muoversi in tempo.
Il mesotelioma, causato dall’esposizione all’amianto, è ad oggi una forma di cancro incurabile. Per via dei lunghi tempi di latenza, fra l’esposizione e l’insorgere della malattia possono passare tra i 20 e i 50 anni.
i conseguenza la malattia viene solitamente diagnosticata quando ormai è troppo tardi, anche perché spesso i suoi sintomi vengono confusi con altri disturbi minori. Tuttavia, se diagnosticato nelle sue fasi iniziali, le opzioni di trattamento e i risultati possono far la differenza.
Quando si tratta di combattere una malattia aggressiva come il mesotelioma, i sintomi non dovrebbero mai essere ignorati.
Per quanto riguarda il mesotelioma pleurico (del torace) essi possono includere: dolore al lato del torace o della parte bassa della schiena, mancanza di respiro, tosse, febbre, sudorazione eccessiva, affaticamento. E ancora: perdita di peso, difficoltà a deglutire, raucedine, gonfiore del viso e delle braccia, fluido attorno ai polmoni nel petto (effusione pleurica).
I sintomi del mesotelioma peritoneale (interessa il rivestimento dell'addome) possono includere dolore addominale gonfiore o liquido nell’addome (Ascite), perdita di peso, nausea e vomito e stitichezza.
In alcuni rari casi, il mesotelioma può svilupparsi nell'inguine e sembrare un'ernia.
Se si ha il sospetto di aver inalato o ingerito fibre di amianto, bisognerebbe immediatamente consultare un esperto in materia. Anche perché una diagnosi precoce potrebbe salvare la vita.
Attualmente sono disponibili o in fase di sviluppo una serie di metodi di rilevamento e test in grado di diagnosticare tempestivamente il mesotelioma.
Per determinare se si è in presenza di mesotelioma quando ancora si hanno pochi sintomi, lo specialista potrebbe richiedere degli esami che rilevano i livelli di tre sostanze nel sangue: fibulib-3, osteopontina e peptidi solubili correlati alla mesotelina (SMRP).
Se i loro livelli sono elevati, probabilmente si è positivi al mesotelioma. In ogni caso, gli esami del sangue servono a monitorare il decorso della malattia nelle persone che hanno mesotelioma.
Test di imaging come radiografie del torace o scansioni di tomografia computerizzata (TC) possono evidenziare alterazioni nei polmoni , riconducibili al mesotelioma o al cancro ai polmoni. Si usano altresì per trovare la posizione esatta del cancro e la sua estensione. Tutti fattori utili nella scelta delle varie opzioni di trattamento.
La tomografia a emissione di positroni (PET) comporta la somministrazione per via endovenosa di glucosio (ma anche metionina o dopamina), marcato con una molecola radioattiva. Poiché le cellule tumorali crescono rapidamente, assorbono più zucchero rispetto alla maggior parte delle altre cellule.
Una fotocamera speciale crea quindi un'immagine di aree di radioattività nel corpo, che può indicare la presenza di ispessimento della pleura o del peritoneo. In presenza di mesotelioma, il medico può utilizzare questo test per vedere dove è localizzato il cancro e se si è diffuso nei linfonodi o in altre parti del corpo.
In alcuni casi, si può eseguire una scansione che combina PET e TC allo stesso tempo. Questa tecnica fornisce immagini più dettagliate.
La risonanza magnetica mostra immagini dettagliate dei tessuti molli nel corpo, utilizzando onde radio e forti campi magnetici. Nella risonanza magnetica con mezzo di contrasto si usa il Gadolinio, un elemento chimico che viene spesso iniettato in vena prima della scansione per mostrare meglio i dettagli.
L'ecocardiogramma è un’ecografia del cuore che utilizza ultrasuoni. È imporrante effettuare questo esame se il medico sospetta la presenza di fluidi intorno al cuore (un'effusione pericardica).
La biopsia serve a rilevare la presenza di fluidi collegabili al mesotelioma. Come funziona? Con la rimozione del fluido se c'è un accumulo di fluido, esso si estrae grazie a un ago sottile e cavo da inserire sotto pelle.
A volte si possono utilizzare gli ultrasuoni (o ecocardiogramma), TC o test di imaging per guidare l'ago. La biopsia serve anche per ottenere campioni dei linfonodi nello spazio tra i polmoni per vedere se il cancro si è diffuso in quelle aree.
La procedura ha nomi diversi a seconda della zona in cui si estrae il fluido:
Il fluido viene successivamente testato e guardato con un microscopio, per vedere se contiene cellule tumorali.
La biopsia endoscopica si avvale di un endoscopio, uno strumento sottile e simile a un tubo usato per guardare all'interno del corpo. Grazie a una luce e una lente o una minuscola videocamera, si possono osservare assai dettagliatamente gli organi.
Per questo test si utilizza un broncoscopio, un tubo a fibra ottica flessibile, dotato di dispositivo ad ultrasuoni. Il tubo viene inserito in bocca e fatto scorrere lungo la goal per vedere meglio i linfonodi.
All’interno del broncoscopia si inserisce un ago cavo che preleva i campioni per la biopsia. Questa procedura può essere eseguita con anestesia generale, locale ma anche con sedazione leggera.
Con questa tecnica si introduce un toracoscopio o endoscopio per visualizzare la cavità pleurica (lo spazio tra i polmoni e il rivestimento del petto) e prelevare del tessuto da analizzare. Lo strumento va inserito dopo aver effettuato un’incisione cutanea. La toracoscopia si usa anche per drenare o fissare le pareti della pleura in caso di versamento.
Con la laparoscopia, il medico utilizza un endoscopio chiamato laparoscopio per studiare organi e tessuti situati all'interno dell’addome e della pelvi (parte bassa della pancia). La procedura si effettua in anestesia generale.
Se i test di imaging suggeriscono che il cancro potrebbe essersi diffuso nei polmoni, il medico può decidere di effettuare una mediastinoscopia (in anestesia generale).
Attraverso un’incisione sopra lo sterno si fa passare un tubo sottile, vuoto e illuminato (un mediastinoscopio). Oltre a osservare il mediastino (l’area compresa tra due polmoni), lo strumento serve a prelevare dei campioni di tessuto da analizzare.
Fonti
Per l’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto, se si ha il dubbio di essere stati a contatto con l’amianto, non bisogna perdere tempo: ogni minuto è prezioso. Meglio sottoporsi a screening, anche fastidiosi, che correre il rischio di morire tra atroci sofferenze, come quelle causate dal mesotelioma.
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