Uno studio evidenzia che il fitocomplesso del carciofo modula i microRNA sierici nei pazienti esposti all'amianto.
Carciofo e mesotelioma. Prevenire è meglio che curare
Il carciofo (Cynara Scolymus), è una pianta medicinale nota per le sue attività coleretiche, antiossidanti, antidispeptiche e antidislipidemiche.
Ma i benefici non si fermano qui
Un nuovo studio clinico di fase II, ha testato l'attività biologica e la tossicità di un estratto liofilizzato di carciofo (AWPC), coinvolto nelle fasi iniziali e nella progressione del mesotelioma.
Esso sarebbe infatti in grado di ridurre la vitalità, l'invasività e la chemioresistenza delle cellule maligne del terribile cancro.
Lo studio è stato condotto su diciotto pazienti maschi, che avevano sviluppato il mesotelioma dopo essere stati esposti all'amianto.
Il mesotelioma è ancora un male incurabile
L’esposizione diretta all’amianto provoca una serie di patologie. Alcune, come le placche pleuriche, non sono maligne. Esse scaturiscono da fibre che raggiungono sia il polmone sia la pleura e condividono lo stesso fattore di rischio eziologico del mesotelioma pleurico maligno (MPM).
Ad oggi, le opzioni di trattamento non sono molto efficaci e i pazienti hanno una prognosi decisamente sfavorevole, con un tasso di sopravvivenza che si aggira sui cinque anni.
La domanda globale di agenti antitumorali a prezzi accessibili, sta pertanto rinnovando il suo interesse per l'uso di molecole, presenti in natura, con proprietà chemiopreventive e chemioterapiche.
Il nuovo studio preventivo sul carciofo
A tal proposito, il team di ricerca ha studiato:
- l'attività biologica dell'AWPC, valutando il suo effetto sul livello sierico di mesotelina. Quest’ultima è una glicoproteina con bassa espressione nelle cellule mesoteliali normali e alta espressione nel mesotelioma e nelle malattie correlate all'amianto;
- l'effetto AWPC sui miRNA (soppressori tumorali e oncogeni e circolanti), come nuovi biomarcatori sia del rischio di cancro, sia della risposta ai bersagli terapeutici;
- l'esito di sicurezza, rilevando le reazioni avverse (AR) dovute al farmaco durante il periodo di segnalazione. Esso è iniziato al momento della somministrazione della prima dose di farmaco in studio e terminato 30 giorni dopo l'ultima dose. In termini di tossicità, non si sono riscontrati gravi effetti avversi associati al trattamento con AWPC. Qualche partecipante allo studio ha soltanto riportato lievi sintomi gastro-intestinali. Questa mancanza di gravi effetti collaterali dell'AWPC e l'evidenza del suo impatto sulle pertinenti vie di sviluppo del mesotelioma, portano a considerare questo fitocomplesso come una potenziale terapia preventiva o terapeutica.
Criteri di reclutamento dei pazienti
Hanno preso parte alla ricerca i pazienti del Firestone Clinic di St. Joseph's Hospital di Hamilton, Ontario, sotto la supervisione del dott. G. Cox e del dott. M. Kolb.
La valutazione di base comprendeva: la raccolta dei dati demografici dei pazienti, l'esposizione all'amianto, il fumo di sigaretta, la storia medica e la documentazione dei farmaci concomitanti.
L'esame fisico includeva la misurazione dell'altezza e del peso, della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna. Sono stati raccolti anche esami del sangue di routine (cioè CBC, conta piastrinica, creatinina, bilirubina, ALT o AST).
I criteri di inclusione erano i seguenti:
- avere evidenza di caratteristiche radiografiche legate all'esposizione all'amianto e coerenti con una diagnosi di malattia non maligna correlata all'amianto;
- b) avere un livello sierico di mesotelina superiore a 0,40 nmol/L;
Esclusi invece:
- i malati di MPM (per via della gravità delle loro condizioni) o precedentemente malati di cancro;
- qualsiasi soggetto affetto da una condizione biliare seria, per la quale l'AWPC è controindicato;
- pazienti affetti da disturbi mentali.
Lo studio è stato approvato dall'Hamilton Integrated Research Ethics Board e tutti i partecipanti hanno firmato un consenso informato scritto.
Lo studio sul carciofo necessita approfondimenti
Sebbene la chemioprevenzione con i fotocomposti del carciofo abbia dato risultati incoraggianti, sono necessari nuovi e molto più ampi studi clinici. Essi si dovrebbero basare sul follow-up dei lavoratori esposti all'amianto e sulla diagnosi precoce delle lesioni maligne.
« L'integrazione di una corretta progettazione prospettica, l'implementazione di una combinazione integrata di biomarcatori molecolari a rischio individuale e bersagli farmacologici dell'insorgenza precoce della neoplastica insieme all'identificazione di agenti antitumorali innovativi consentirà nuove strategie di chemioprevenzione per controllare e potenzialmente sconfiggere lo sviluppo del mesotelioma»- hanno dichiarato i ricercatori.
ONA sostiene la prevenzione e la ricerca
L’ONA, Osservatorio Nazionale Amianto, presieduto dall’avv. Ezio Bonanni, insiste sull’importanza della prevenzione e sostiene ogni ricerca innovativa volta a curare il mesotelioma.
L’associazione offre assistenza medica e assistenza legale. Per scoprire tutti i servizi offerti dall’ONA basta compilare il formulario oppure contattare il numero verde.
Fonti
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Pulito C, Mori F, Sacconi A, Casadei L, Ferraiuolo M, Valerio MC, et al. Cynara scolymus colpisce il mesotelioma pleurico maligno promuovendo l'apoptosi e frenando l'invasione. Oncotarget. 2015;6:18134–50.
Weber DG, Johnen G, Bryk O, Jockel KH, Bruning T. Identificazione del miRNA-103 nella frazione cellulare del sangue periferico umano come potenziale biomarcatore per il mesotelioma maligno, uno studio pilota. PLoS ONE. 2012;7:e30221.
Creaney J, Francis RJ, Dick IM, Musk AW, Robinson BW, Byrne MJ, et al. Concentrazioni sieriche di mesotelina solubile nel mesotelioma pleurico maligno: relazione con il volume del tumore, stadio clinico e cambiamenti nel carico tumorale. Clin Cancer Res. 2011;17:1181–9.