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Published: Agosto 11, 2022

Malta: i tubi in amianto abbandonati non saranno rimossi 

Il consiglio locale di Malta sostiene di non avere fondi per rimuovere dei tubi di amianto abbandonati lungo la strada.

Malta tra scorci suggestivi e rifiuti di amianto

Malta- Marsaxlokk. Il suggestivo villaggio dei pescatori noto per i “luzzus”( le caratteristiche barche colorate) e per il folkloristico mercato del pesce, nasconde una triste realtà.

Lungo i cigli delle strade che portano alla centralissima piscina di San Pietro, sono stati scaricati illegalmente dei tubi di amianto. Uno scenario inquietante, oltre che esteticamente obbrobrioso, che va avanti dal mese di giugno.

Niente fondi per lo smaltimento dei tubi di amianto 

A seguito di numerose segnalazioni, effettuate da cittadini allarmati, è stata contattata una società specializzata nella rimozione e smaltimento dei rifiuti di amianto. 

«Abbiamo inseguito il consiglio locale per un certo numero di settimane, ma il rischio per la salute rimane lì sul ciglio della strada», ha riferito un residente al giornale Times of Malta.

La PT Maltic, una filiale di Alberta Group (questo il nome dell’azienda), ha dunque calcolato un preventivo pari a circa 9.500 euro, IVA esclusa. 

Il sindaco di Marsaxlokk, Steven Grech ha tuttavia riferito che il consiglio non ha fondi a sufficienza per rimuovere i rifiuti. Ha altresì precisato che, sostenere un tale costo, «significherebbe che i soldi dovrebbero essere utilizzati al posto di altri progetti già pianificati, tra cui alcuni lavori di manutenzione».

Insomma, la salute dei cittadini non sarebbe una priorità.

Uno scarico di responsabilità o gioco al rimpiattino? 

«Non posso mandare il miei dipendenti a ripulire i tubi scaricati, perché devi essere addestrato a raccogliere e smaltire quel particolare materiale, ha precisato il sindaco»..

L’uomo ha poi aggiunto che il consiglio locale «ha informato le autorità di pulizia del materiale pericoloso ma non è stato ancora fatto nulla»..

Di contro, Ramon Deguara, direttore generale della divisione Pulizia e manutenzione ha girato la patata bollente all’Autorità per l’ambiente e le risorse (ERA). «L'amianto è classificato come un rifiuto pericoloso e pertanto non può essere raccolto manualmente dai dipendenti della Divisione Pulizia e Manutenzione».

Questo il suo lapidario commento 

«Di solito, tali casi vengono inoltrati all'Autorità per l'ambiente e le risorse e prendono accordi affinché tali rifiuti siano raccolti da appaltatori privati, che sono ben attrezzati nella gestione di tali rifiuti pericolosi, ha precisato il funzionario».

Continuando in un gioco al rimpiattino, il funzionario ha aggiunto «la divisione ha ricevuto un rapporto sui tubi di amianto l'8 giugno tramite una e-mail della polizia e ha deferito la questione all'Autorità per l'ambiente e le risorse il 10 giugno. Le domande inviate all'ERA sono tuttavia rimaste senza risposta al momento della stesura».

L’Autorità per l’ambiente e le risorse risponde  

L'Autorità per l'ambiente e le risorse (ERA), contattata da Times of Malta, ha invece pilatescamente scaricato ogni responsabilità sull’amministrazione comunale di Marsaxlokk.

«Solo ad essa spetta la rimozione dei tubi- ha dichiarato un portavoce- aggiungendo che il mandato dell’ERA si limita esclusivamente al rilascio dei relativi permessi per smaltire i tubi in sicurezza. ERA è stata in contatto con il Dipartimento del governo locale, offrendo la sua assistenza per eventuali permessi ambientali che potrebbero essere necessari per gestire questi rifiuti», ha puntualizzato il portavoce.

A quanto ammonta il magro bilancio di Malta?

Il bilancio totale del consiglio locale per l'anno, compresi gli stipendi, ammonta a circa 400.000 euro.

Secondo i conti controllati dello scorso anno, il consiglio ha speso quasi 230.000 euro per i lavori di manutenzione. Questi comprendevano la raccolta ingombrante dei rifiuti, la pulizia delle strade e i lavori generali di riparazione.

Per gli stipendi sono stati spesi 114.000 euro e 62.000 euro sono serviti per le spese amministrative.

Intanto l’amianto continua a seminare terrore 

L'amianto è un silicato naturale, una volta considerato miracoloso per via delle sue straordinarie proprietà e per la sua economicità. Per tali motivi veniva utilizzato in una vasta gamma di materiali installati in case e uffici.

Respirare la fibra di amianto può tuttavia causare una serie di malattie potenzialmente letali. Su tutte il nefasto mesotelioma, una forma rara di cancro che ad oggi non si può curare. 

«Siamo esposti al pericolo, così come le migliaia di persone che negli ultimi due mesi si sono aggirate nelle vicinanze dei tubi. Qualcosa deve essere fatto e rapidamente. Ad affermarlo, uno dei tanti residenti della cittadina maltese».

Gli esperti ritengono che a Malta vi siano migliaia di metri cubi di amianto ancora installati negli edifici.

Gli ex lavoratori portuali o le loro famiglie hanno ricevuto un risarcimento dal governo dopo aver sviluppato gravi problemi di salute da tale esposizione. Non si può dire dunque che non se ne ignorino i pericoli.

Il Partito Nazionalista spinge sulla questione 

In una dichiarazione rilasciata lo scorso otto agosto, il Partito Nazionalista (PN) ha invitato il governo a garantire la raccolta dei tubi il prima possibile.

«I lavoratori "specializzati" dovrebbero essere inviati sul sito - che è frequentato da diversi cittadini maltesi e stranieri - per raccogliere l'amianto», ha detto la portavoce Janice Chetcuti Membro della Camera dei rappresentanti di Malta. 

Sarà vero? 

Fonti

  • Times of Malta

ONA sempre in prima linea contro il pericoloso patogeno

L’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) e il suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni, hanno piena consapevolezza dei rischi derivanti dall’esposizione al killer silente. L’Osservatorio Nazionale Amianto ha deciso di creare l’App Amianto per far sì che tutti i cittadini possano segnalare la presenza di luoghi a rischio amianto e contribuire alla mappatura, utile per effettuare le bonifiche. Inoltre è uno strumento essenziale per evitare le esposizioni ed eliminare ogni rischio per la propria salute.

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